La Sardegna approva la legge sul fine vita: cosa prevede. Aiuto al suicidio entro 30 giorni

Il Consiglio regionale ha votato a maggioranza, 32 sì e 19 no. Dopo la Toscana è la seconda regione in Italia che detta procedure e tempi del suicidio medicalmente assistito

Il Consiglio regionale ha votato a maggioranza, 32 sì e 19 no

Il Consiglio regionale ha votato a maggioranza, 32 sì e 19 no

Cagliari, 17 settembre 2025 – Dopo la Toscana anche la Sardegna approva una legge sul fine vita. Il Consiglio regionale ha votato il testo della maggioranza di campo largo, scritto sulla base di quello proposto dall'associazione Luca Coscioni e presentato in tutta Italia, con 32 voti favorevoli, 19 contrari e un'astensione, dopo un dibattito che tra ieri e questa mattina ha fatto emergere le divisioni tra gli schieramenti e anche, in qualche caso, all'interno degli stessi partito.

Cosa prevede: i tempi 

La norma disciplina procedure e tempi nel suicidio medicalmente assistito dando seguito alla sentenza della Consulta del 2019 che ha di fatto dichiarato legittimi in cosiddetto aiuto al suicidio, a determinate condizioni. Il testo prevede che il paziente venga preso in carico da una commissione multidisciplinare permanente che entro 20 giorni dovrà verificare la presenza dei requisiti stabiliti dalla corte attraverso una valutazione clinica e il parere del comitato etico. Una volta completata la verifica, la Regione dovrà garantire, entro 7 giorni, il supporto tecnico e farmacologico necessario. L'intero percorso dovrà essere concluso entro un massimo di 30 giorni dalla richiesta. Inoltre, è garantita la gratuità delle prestazioni sanitarie collegate, senza costi aggiuntivi per il richiedente e senza nuovi oneri per il bilancio regionale.

“Il nostro obiettivo è ora quello dell'approvazione della legge 'Liberi Subito' in tutte le Regioni italiane – affermano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria nazionale e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni –  dove il 'suicidio assistito' è comunque già legale (in forza delle sentenze della Corte Costituzionale), ma senza che ci siano garanzie su tempi e sulle procedure per le persone malate e i medici”. 

La battaglia di Pro Vita

Minaccia intanto battaglia Pro Vita & Famiglia: "Chiediamo al Governo - come già fatto per la Toscana - di impugnare la legge regionale approvata oggi dalla Sardegna – fa sapere il presidente Antonio Brandi –  perché viola le competenze esclusive dello Stato creando procedure mediche per aiutare i cittadini malati, fragili e spesso disperati, a uccidersi invece di moltiplicare cure e servizi socio-assistenziali per aiutarli, coi loro familiari, a vivere degnamente fino alla morte naturale. Ricordiamo infatti che la Sardegna è la vergogna nazionale in tema di accesso alle cure palliative, dato che meno del 5% dei pazienti che ne hanno diritto ne può godere e vi è una drammatica carenza di hospice e personale specializzato”. 

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A che punto siamo in Italia

Ad solo Toscana e Sardegna si sono dotate di una legge. E' in corso una raccolta firme in Trentino. Sono invece attesa di convalida le firme depositate in Umbria. In via di definizione l'iter nelle Regioni Lazio, Campania, Sicilia, Liguria, Puglia e Molise. Rinvio in commissione per 8 Regioni: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige e Valle d'Aosta. Proposte similari sono state presentate nelle Marche e in Campania. Da depositare nuovamente in Basilicata. In Emilia Romagna e Piemonte la proposta di legge è stata rinviata in commissione; a seguito del cambio di legislatura, entrambe le Regioni potrebbero tornare a discuterne.