
Tony D'Amico rimane all'Atalanta fino al 2027, nonostante l'interesse del Milan. Fiducia confermata da Luca Percassi.
Tony D’Amico sarà ancora con l’Atalanta nonostante l’interesse, reale o meno, di qualche club. Il suo è un ruolo fondamentale, ha l’enorme compito anche l’anno prossimo di creare una squadra sempre competitiva. Abbiamo grande fiducia in lui e lui è molto contento di rimanere qui". Così, ieri, l’amministratore delegato nerazzurro Luca Percassi. Messaggio, chiaro, ai naviganti e al Milan: D’Amico blindato. Il suo ruolo, peraltro, era stato messo nero su bianco dalla società due settimane fa, quando era stato ufficializzato l’ingresso in dirigenza dell’ex Manchester United John Murtough, in qualità di “director of global development“ e che "sarà coordinato dal ds Tony D’Amico". Lo stesso D’Amico, a inizio aprile, aveva risposto in merito alle indiscrezioni su un suo futuro al Milan: "Di voci ne sentiamo tantissime, non le commentiamo se no non finiremmo più. Siamo stra-focalizzati sulle ultime partite". Il contratto parla chiaro: scadenza a giugno 2027.
La palla, ora, passa al Diavolo. La scelta del ds sembrava tra le questioni più urgenti, ma forse ora non lo è più. Tra le tappe, iniziate due mesi fa: Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic incontrano Fabio Paratici, Igli Tare e Andrea Berta (passato poi all’Arsenal); Furlani incontra Paratici ma è fumata nera; Furlani incontra Tare. Sullo sfondo, l’apprezzamento soprattutto per D’Amico, oltre ad altre figure anch’esse sotto contratto con i rispettivi club: Giovanni Sartori (Bologna, fino al 2027), Giovanni Manna (Napoli, fino al 2029). Sullo sfondo, il recente contatto Cardinale-Paratici per una pista che, comunque, non si riaprirà.
Il tutto mentre Zlatan Ibrahimovic ha fatto da qualche tempo un passo indietro a livello di comunicazione: ai microfoni, prima delle ultime partite, si sono presentati Furlani e soprattutto Geoffrey Moncada. Restano dunque le parole del francese (che intanto studia da ds) prima della gara vinta a Venezia: "Pensiamo a una figura che faccia fare un altro step, ma abbiamo già una struttura importante". E quelle di inizio mese di Furlani: "Stiamo valutando di prendere un direttore sportivo tradizionale, sempre all’interno di un gruppo di lavoro. Ci focalizziamo sulla scelta della persona giusta, più che sui tempi". Tempo al tempo, dunque. Che però, intanto, passa. Mentre sul tavolo c’è anche la questione allenatore, con Sergio Conceiçao che rincorre il secondo titolo in cinque mesi, con il nome di Maurizio Sarri che si (ri)aggiunge alla lunga lista. Intanto, Tare resta libero. D’Amico blindato dalla Dea.
ha collaborato Fabrizio Carcano
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