MATTIA TODISCO
Sport

Inter Club La Remuntada: la passione nerazzurra a Barcellona

L'Inter Club La Remuntada, fondato da Alberto Caimi, è il più grande in Spagna con 146 iscritti. La storia di una passione nerazzurra.

I tifosi dell’Inter Club La Remuntada in festa dopo il derby valso il 20° scudetto

I tifosi dell’Inter Club La Remuntada in festa dopo il derby valso il 20° scudetto

dall’inviato

BARCELLONA (Spagna)

Lo hanno chiamato “La Remuntada”, a mo’ di sfottò dopo la semifinale di ritorno in Champions del 2010. Oggi è l’Inter Club più grande di Spagna, 146 iscritti. A fondarlo, Alberto Caimi, manager milanese di 63 anni, di cui una quarantina vissuti a Barcellona.

Come nasce il vostro Inter Club?

"In prima istanza nel 2002 col nome Inter Club Barcellona. Nel 2010 il club blaugrana fa quella campagna mediatica che molti ricordano e al bar dove ci ritroviamo tuttora a vedere le partite c’erano dei tifosi non associati che sono usciti a festeggiare. Dall’alto gli è arrivato di tutto: dai secchi d’acqua alle sedie. Questi ragazzi hanno deciso di creare l’Inter Club La Remuntada, ma senza associarsi al Centro Coordinamento".

E poi?

"Nel 2012 l’Inter Club originario è praticamente morto. Loro sono invece rimasti come realtà non ufficiale fino al 2018, quando hanno deciso di affiliarsi e allora abbiamo deciso di fondere le due entità, mantenendo il nome “La Remuntada“ perché era troppo bello. Abbiamo la sede al “Santobar“ di Barcellona, il proprietario è un altro italiano di nome Fabrizio: quando c’è la partita apre apposta per noi".

Come mai la passione per l’Inter?

"Io sono interista per tradizione familiare, grazie a un cugino. La mia prima partita allo stadio a 8 anni, nel ‘71. Il primo abbonamento nel ‘76/’77. Poi sono venuto a Barcellona. Dovevo restare due anni e sono rimasto tutta la vita. Attualmente sono un consulente esterno, nonché consigliere e tesoriere della Casa degli Italiani, un’associazione no profit che aiuta i nostri connazionali. Quando la squadra è venuta a giocare a Barcellona sono sempre andato a vederla allo stadio, compreso quando finì 3-3 con doppietta di Lewandowski. Il fatto che non ci sia non è una brutta notizia...".

Fu allora che incontraste Javier Zanetti.

"La società organizzò un incontro in occasione della partita della fase a gironi, veramente un bel regalo per i nostri soci".

Ci sarete anche stasera?

"Con fatica, ma sì. L’Inter ha deciso di dare precedenza a chi aveva l’abbonamento allo stadio o la tessera dei soci da più anni. Noi viviamo qui, non abbiamo abbonati al Meazza e la maggior parte dei nostri tesserati sono relativamente giovani, ma sempre grazie alla società siamo riusciti ad arrivare a una cinquantina di presenti. Qualcuno ha provato coi biglietti di tribuna: partivano da 219 euro e a qualcuno è stato anche rimborsato pur di non avere interisti allo stadio fuori dal settore ospiti".

Come andrà?

"Può finire in qualsiasi modo, loro sono uno squadrone ma nell’Inter Club abbiamo tanti ottimisti...".

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