MARCO GALVANI
Sport

Sulla pista Magnolta dell’Aprica. Cappello e gli “azzurri“ alla sfida d’Europa

La bici non era certo lo sport di famiglia. Papà ogni tanto lo portava con lui nelle sue pedalate in...

Davide Cappello, lecchese del team Bike Center Cimone, bronzo ai Mondiali ’22

Davide Cappello, lecchese del team Bike Center Cimone, bronzo ai Mondiali ’22

La bici non era certo lo sport di famiglia. Papà ogni tanto lo portava con lui nelle sue pedalate in mountain bike. Più da “ciclista della domenica“ che atleta. Ma quando col fratello maggiore ha intercettato i video su internet, "mi è venuta voglia di provare e in un attimo pure la fissa delle gare". Davide Cappello ora ha 21 anni e in bacheca una collezione di vittorie e titoli (a cominciare da quello italiano e al bronzo Mondiale nel 2022) nel downhill. Si scende a capofitto dalle montagne, sfidando il cronometro, esattamente come avviene nello sci, in una discesa secca. Davide, lecchese doc, questo weekend gioca in casa all’IXS-European Cup (in concomitanza con la terza prova della Coppa Italia e del Trofeo Regione) all’Aprica. Oggi l’ultimo assalto di tappa. Pista Magnolta, percorso nuovo per tutti i 450 iscritti: 2 km tra sottobosco, tratti veloci, rock garden e vertiginosi saliscendi. La prossima settimana sarà a La Thuile per la Coppa del Mondo mentre il 19 e 20 luglio a Madesimo per il campionato italiano.

Il debutto di Cappello nel downhill è stato a Bormio, ai campionati italiani assoluti: "Ho anche vinto. E pensare che sono arrivato lì senza una squadra e senza neanche sapere quando era il mio turno". Nel 2022, al secondo anno junior "sono arrivato terzo ai campionati del mondo con la maglia azzurra. Un’emozione indescrivibile. Quando la indossi ti senti orgoglioso di tutto. Le prossime gare saranno decisive per giocarmi un posto nella Nazionale in vista dei campionati europei e mondiali". All’obiettivo a lungo termine, invece, "per scaramanzia non ci penso. Con il mio team (Bike Center Cimone, ndr) mi alleno tutti i giorni, anche sacrificando lo studio (ingegneria al Politecnico di Lecco). Ho migliorato tanto la tecnica, ma quando sei al cancelletto e ti giochi tutto in 3 minuti, lì un po’ di ansia ti sale eccome".

Marco Galvani

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