
di Alessandro Stella
Sette giovani campioni dello sport sulla strada verso Parigi 2024. Sette atleti che raccontano il loro sogno di partecipare alle Olimpiadi ma soprattutto il duro lavoro che c’è dietro questo obiettivo e anche la loro vita oltre lo sport. È questa la missione della docu-serie “7 atleti, un solo traguardo“, un prodotto di sette puntate che verrà realizzato nelle prossime settimane e che è stato presentato durante l’evento “Road to Paris: vieni a condividere 7 sogni“, svoltosi ieri mattina presso la Torre Allianz (la nota società finanziaria è partner assicurativo mondiale per le Olimpiadi e Paralimpiadi) di Milano. All’incontro, moderato da Gianfelice Facchetti, figlio del compianto Giacinto, hanno partecipato tutti i sette atleti protagonisti del progetto. Due ginnaste: Sofia Raffaeli e la lombarda Giorgia Villa; il pugile Aziz Abbes Mouhiidine e la schermitrice Alice Volpi, bronzo olimpico nel fioretto a Tokyo 2020. E infine tre nuotatori: Thomas Ceccon, argento e bronzo sempre tre anni fa in Giappone, Antonio Fantin e Giulia Ghiretti (entrambi plurimedagliati alle ultime Paralimpiadi giapponesi).
Tanti i temi affrontati durante l’evento: dall’importanza del saper sognare, elemento fondamentale per centrare un obiettivo, al raggiungimento di quest’ultimo superando ostacoli e cadute e lavorando giorno dopo giorno. "Ho iniziato a praticare la ginnastica artistica a tre anni e per continuare a svolgere questa attività mi sono dovuta trasferire lontano dalla mia famiglia già a undici anni. Non è stato facile. Durante la mia carriera poi ho subito diversi infortuni, su tutti quello che mi ha impedito di partecipare a Tokyo 2020", racconta Giorgia Villa. "Anche ora, ad esempio, sono ferma a causa di un piccolo problema fisico. Ma ho lavorato duramente e ho fatto enormi sacrifici per guadagnarmi l’accesso ai Giochi di Parigi. Spero che tutto questo verrà ripagato dai risultati".
Importante anche il passaggio sul rapporto tra individualità e capacità di fare gruppo in una squadra: "In vasca, nelle gare singole, non ci sono amici, ma poi fuori è importante avere buoni rapporti con i compagni anche per raggiungere obiettivi comuni come una medaglia nella staffetta", spiega Thomas Ceccon. Discorso simile anche nella scherma: "Non è per niente facile gestire i due aspetti. Spesso è dura mettersi in gioco per la propria squadra. Ma il sostegno che ottieni dai colleghi e da chi ti sta intorno risulta quasi sempre fondamentale", conclude Alice Volpi.