
Piatek
Milano, 5 agosto 2019 - Quattro amichevoli, due pareggi e due sconfitte. Ma, cosa più preoccupante, tre soli gol messi a segno e un Piatek ancora a bocca asciutta. Periodo difficile per il Pistolero, che anche sabato a Cardiff contro il Manchester United non è riuscito ad andare a segno. Come successo contro Novara, Bayern Monaco e Benfica. Qualcuno invoca la maledizione della numero 9 come possibile causa di questa involuzione: sì perché Piatek, dopo sei mesi con la maglia numero 19, ha deciso di prendere il numero che fu di Inzaghi, quello della maledizione.
Dopo SuperPippo, infatti, chiunque abbia indossato quella maglia ha avuto vita difficile al Milan e, soprattutto, segnato poco. Il tutto appare esagerato, visto che parliamo di calcio d'agosto; a preoccupare, però, è il fatto che tra 20 giorni ci sarà l'esordio in Serie A contro l'Udinese e Piatek ancora fa fatica ad inserirsi negli schemi di Giampaolo, apparendo il giocatore più in ritardo. Il motivo è semplice: da centravanti puro, d'area di rigore, il polacco è chiamato ad un lavoro diverso, più di raccordo che di sola finalizzazione, più di squadra che individuale.
In un Milan dove si attacca e si difende insieme, ligio agli schemi tattici di quel tecnico abruzzese che, negli ultimi anni, ha saputo valorizzare Maccarone prima (13 gol nell'Empoli 2015/16) e Quagliarella poi (57 gol nei tre anni successivi).
La verità, inoltre, è che il polacco ci ha abituato male: 30 gol al primo anno in Serie A è qualcosa visto poche volte in passato. Quattro partite senza segnare, di conseguenza, sono una notizia. Di certo, però, il polacco al pari di Romagnoli resta un perno del Milan di Giampaolo. E riprova ne sia anche il mercato studiato finora da Maldini, Boban e Massara: da Leao a Correa, fino a Keita e Zaracho, manca effettivamente un'alternativa a Piatek, soprattutto dopo la partenza di Cutrone. Alternativa che, a oggi, è André Silva: «È un calciatore completo: ha forza, tecnica, senso del gol e della profondità», aveva ribadito Giampaolo parlando di Piatek. Il quale, al momento, appare uno degli intoccabili del suo Milan. Questa potrebbe essere la settimana decisiva per arrivare a Correa: 40 milioni di euro l'offerta del Milan, 50 la richiesta dell'Atletico Madrid, i bonus possono essere la via per limare le differenze.
I Colchoneros sono pronti ad assecondare la volontà del giocatore, che vuole solo il rossonero. E per un Milan che nasce, un ex Milan che potrebbe trovare presto una nuova panchina: il Nantes vuole Gattuso e attende una sua risposta entro domani. Ad oggi, però, il tecnico calabrese pare poco convinto di questa prospettiva.