
Il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, insieme a Katherine Ralph
Il primo anno di vita interista cadrà tra poco meno di una settimana. Era il 22 maggio 2024 quando Oaktree, ufficializzando le indiscrezioni delle ore precedenti, prese il controllo della società, escutendo il pegno per il debito che Suning non era riuscita a rifondere. Il primo trofeo non è ancora arrivato. Da quando il fondo a stelle e strisce è atterrato nel mondo Inter si sono chiuse due delle competizioni a cui ha partecipato il club: la Supercoppa Italiana persa in finale contro il Milan e la Coppa Italia appena messa in bacheca dal Bologna. Le altre due vedono ancora in corsa il gruppo di Inzaghi, in campionato a -1 dalla capolista Napoli con due giornate da disputare e in Champions League qualificato alla finale del 31 maggio contro il Paris Saint-Germain. Il che significa che nei prossimi quindici giorni potrebbero arrivare zero, uno o due trionfi. Se poi la corsa tricolore dovesse decidersi allo spareggio, il doppio verdetto potrebbe addirittura restringersi al breve volgere di una settimana, forse meno. Manca ancora la decisione sulle date.
Quel che invece è già abbastanza certo è quanto avverrà dopo la sfida col Paris Saint-Germain. Verrà ridiscusso il contratto con Inzaghi per allungarlo di un altro anno, fino al 2027, con una riparametrazione dell’ingaggio. E si aprirà la borsa, sia per pagare gli eventuali premi dovuti ai tesserati, che per rafforzare la rosa attraverso una politica di ringiovanimento. Alcuni dei giocatori in scadenza a fine giugno o con un solo anno di contratto dovrebbero lasciare la società. Arnautovic, Correa, probabilmente uno o più tra gli elementi più esperti: Darmian, Acerbi, Mkhitaryan, tutti oscillanti tra i 35 e i 37 anni.
Faranno spazio ad innesti con una carta d’identità meno consumata. Alcuni sono già stati acquistati, come Petar Sucic, “tuttocampista“ ventunenne della Dinamo Zagabria. Altri sono in trattativa con l’Inter, come il brasiliano Luis Henrique per il quale manca un accordo con l’Olympique Marsiglia sul cartellino (c’è già quello per l’ingaggio). Altri ancora arriveranno dopo un approfondito studio dei possibili profili, sia in difesa che in attacco, dove tanti nomi sono sul taccuino. Da De Winter (Genoa) a Lucumì (Bologna) per il reparto arretrato, da Jonathan David (Lille, ma si libererà a parametro zero) a Castro (Bologna) per quello più avanzato. Tra questi, l’unico con un ingaggio un po’ più corpulento è l’attaccante canadese, che avendo in mano il cartellino dopo l’esperienza in Ligue 1 può permettersi di “tirare“ sullo stipendio. Fattore che potrebbe allontanarlo da Milano: la borsa di Oaktree è più piena, grazie ai premi Uefa, ma non tanto da superare determinati parametri.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su