LUCA MIGNANI
Sport

Milan, fumata bianca per l’Allegri bis. Il tecnico ritrova la panchina rossonera

Incontro a Milano con l’ad Furlani e accordo per un biennale (con opzione per la terza stagione): l’allenatore torna dopo undici anni

Massimiliano Allegri, è fermo da un anno dopo l’esperienza alla Juventus

Massimiliano Allegri, è fermo da un anno dopo l’esperienza alla Juventus

Ritorno al passato, per costruire un futuro da Milan. E per mandare in archivio un presente, tra ribaltoni e contestazioni, da ottavo posto. Senza Europa e con una Coppa Italia da iniziare ad agosto contro il Bari. L’esperienza insegna, questa volta. In ritardo, nel contempo con tempismo. Tradotto: Igli Tare prima, Massimiliano Allegri ora. Intesa col tecnico raggiunta ieri, contratto triennale (due anni con opzione sul terzo) a 5 milioni a stagione (più 2 di bonus). Nel pomeriggio, incontro a Milano tra il tecnico e il suo agente Giovanni Branchini (nello studio del procuratore), l’ad Giorgio Furlani e il ds Igli Tare: firma sul contratto. Nello staff lo storico vice Marco Landucci e Simone Padoin. In pochi giorni, di fatto, il Diavolo ha voltato pagina. A mesi dal primo colloquio londinese di Tare con Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic.

Mesi in cui Allegri era libero e mandava segnali. Altri tempi, rispetto a quelli recenti. L’ex Juventus quasi prenotato da Aurelio De Laurentiis in caso di addio di Antonio Conte, con tanto di biennale in caldo da 6 milioni a stagione. Sullo sfondo anche il pericolo Inter, alle prese coi quattrini pesanti promessi dall’Al-Hilal a Simone Inzaghi e la sua conseguente, potenziale successione. In più, Vincenzo Italiano sempre più vicino alla permanenza a Bologna, fino all’ufficialità di ieri. Rischio di restare con il cerino in mano alto, in via Aldo Rossi. Così, fiutato il vento, finalmente assalto. Rivoluzionario, anche: l’investimento su Allegri è ben più sostanzioso dei precedenti, da Stefano Pioli (4 milioni), passando per Paulo Fonseca (2,5) fino al milione per sei mesi destinato a Sergio Conceiçao, salutato ieri con una nota ufficiale della società. I primi messaggi pubblici di Tare erano stati chiari, del resto: imparare dagli errori, ripartire subito, tutto è legato al risultato.

Quelli di Allegri, sono eloquenti. Secondo solo a Conte per media punti nella storia degli allenatori di Serie A con almeno 100 panchine: 2,24 per il tecnico azzurro, 2 per Max che però ha più del doppio delle partite sul curriculum (506-226). Negli ultimi 10 campionati portati a termine non è mai sceso sotto il quarto posto (settimo nel 2023, ma terzo senza penalizzazioni) e ha vinto 6 scudetti. Record in Coppa Italia: 5. Tris in Supercoppa. Ma criticato per il gioco del suo ultimo periodo bianconero: "Al Milan, quando disponeva di grandi calciatori, faceva un ottimo calcio", la risposta di qualche tempo fa firmata Adriano Galliani. A muso duro anche sulla Champions mai vinta: "Ha perso due finali con club del tutto sconosciuti, il Real di Ronaldo e il Barcellona di Messi". Altri tempi.

Ora bisognerà capire cosa accadrà nelle altre piazze. A Napoli, dove sembrava poter andare Allegri, rimarrà invece Antonio Conte. Decisivo il vertice di pochi giorni fa con De Laurentiis per convincere il tecnico campione d’Italia. Sembrava destinato al grande ritorno alla Juventus, che invece dovrà ora decidere se proseguire con Tudor oppure se cambiare nuovamente. Da ieri sembra più probabile l’addio a Cristiano Giuntoli dopo sole due stagioni alla guida del mercato.

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