
Frattesi urla di gioia: "Così arriviamo in fondo ma quanta sofferenza"
L’esultanza sul gol decisivo lo ha lasciato in mutande. Aggrappato alla cancellata che divide il campo del Meazza dagli spalti, Davide Frattesi si è lasciato andare a un’esultanza ancora più sfrenata rispetto a quella che aveva fatto seguito al gol nel derby dello scorso settembre. Quella firma valeva per ragioni simboliche: la prima con l’Inter, in una stracittadina, con i giochi però ampiamente chiusi e a ritocco di un rotondo 5-1. Belle sensazioni, ma nulla a che vedere per importanza con la rete di ieri pomeriggio, terzo centro stagionale comprendendo quello in Champions League a Lisbona. "Questo gol mi dà fiducia e spero di poter dare ancora di più alla squadra - dice il centrocampista a fine gara -. Le partite sporche come questa sono quelle che ti fanno arrivare in fondo. Non ho mai lottato per questi obiettivi, ma credo sia questa la chiave".
Già il salto dal Sassuolo all’Inter rischiava di portare complicazioni a prescindere, per chi non si è mai cimentato con la pressione della vittoria ad ogni costo. Figuriamoci se passi dall’essere un titolare inamovibile alle ripetute panchine, che tornano ad essere maglie dal 1’ quando arriva il periodo della nazionale. Quello di Frattesi è un caso raro. Gioca poco nel club. Una presenza da titolare in diciannove gare di campionato, poi però ne ha collezionate quattro in Champions League per le logiche di turnover e anche Spalletti gli ha concesso ampio spazio. L’azzurro è l’esempio lampante della profondità a cui può attingere Inzaghi, in un reparto nel quale è difficile togliere Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. Ne paga le spese l’uomo mercato della scorsa estate, su tutti, perché come dimostra la partita di ieri ha già raggiunto un livello tale per poter affrontare un ruolo di primo piano all’Inter, non solo il comprimario a cui ci si affida nella necessità. "Ora sto meglio, c’è stato un periodo difficile perché ero abituato sempre a giocare, sono una mezzala di inserimento e non avevo sempre il motore al 100% - conferma il giocatore - In questa vittoria c’è tutto, un gruppo fantastico. Anche chi gioca meno è sempre al centro dell’attenzione e si sente importante come gli altri. In un’annata lunga questo è importante".
L’immagine dell’urlo liberatorio è finita anche sui social di Steven Zhang, che ha seguito il successo interista da lontano, in attesa di capire quando e se riprenderà la via dell’Italia. A San Siro c’era invece il nuovo acquisto Tajon Buchanan, che potrebbe esordire sabato prossimo a Monza, soprattutto se il claudicante Dumfries dovesse risultare indisponibile. L’olandese è tornato titolare ed è uscito dopo un’ora, zoppicando. Si era già fermato per qualche secondo nel primo tempo, accasciandosi a terra e poi rientrando nei ranghi, fino alla sostituzione. In queste settimane si parla spesso delle trattative per il rinnovo del suo contratto, anche se un accordo sembra lontano. Certamente più di quello che attende il capitano Lautaro Martinez. "Il 2023 è stato un anno fantastico per me, ci è mancato un pezzo a Istanbul... - dice l’argentino a Sportitalia, riferendosi alla finale persa in Champions League -. Siamo cresciuti tantissimo e io sono contento di proseguire all’Inter. Manca poco per il rinnovo, questione di dettagli. Gennaio il mese buono? Non lo so, stiamo parlando e siamo sulla strada giusta".