SANDRO PUGLIESE
Sport

L’addio del gigante buono. Gallinari-nazionale, è finita

L’ala azzurra lascia dopo aver segnato oltre mille punti in 83 presenze. Premiato dalla Fiba, chiude un percorso senza successi con l’Italia.

Danilo Gallinari ha chiuso con l’eliminazione da Eurobasket la sua carriera in azzurro

Danilo Gallinari ha chiuso con l’eliminazione da Eurobasket la sua carriera in azzurro

È stato un lungo percorso, tanto piacevole, quanto irto di difficoltà, ma con l’ultima partita agli Europei si è chiusa l’esperienza in Nazionale di Danilo Gallinari. Una storia lunga 24 anni, dalla prima convocazione con la Lombardia al trofeo delle Regioni organizzato dal Settore Squadre Nazionali nel marzo 2001, passando da tutte le nazionali giovanili, fino all’eliminazione a Eurobasket dell’ultimo weekend al tramonto di una carriera a 38 anni compiuti. Basta un dato: in tutta la storia NBA solo altri 32 giocatori nella storia hanno giocato almeno 16 stagioni come lui, dal 2008 al 2024.

Già fenomeno alla primissima chiamata, unico giocatore sotto età (classe 1988) di tutta la selezione ‘87, a campione che non si vuole arrendere, con quell’ultimo quarto con la Slovenia che sarebbe entrato nella storia, uno scatto di orgoglio rispettoso di una carriera incredibile. Sapeva che sarebbe stato il suo ultimo “ballo“, anche che avrebbe giocato poco, ma se l’è gustato, senza polemica, provando a rendersi utile e cercando, con quei polpastrelli magici, di caricarsi la squadra, entrando nell’ultimo quarto quasi fosse l’ultima speranza dopo 30’ di panchina. A fine gara anche la Fiba lo ha onorato premiandolo con un quadro nel quale è stata rappresentata la mappa di tiro di tutti i suoi canestri in Nazionale: 1029 punti in 83 partite, una storia iniziata a poco più di 18 anni nel 2006. Sicuramente rimane il rammarico di non aver mai vinto una medaglia in una rappresentativa con tanto talento. Entrava in azzurro due anni dopo l’argento olimpico, in rampa di lancio e invece l’ultimo podio è rimasto quello.

Si è tolto lo sfizio di partecipare alle Olimpiadi, a Tokyo nel 2021, le uniche dopo il 2004. Per il tricolore ha dato tutto, anche due infortuni gravi che ne hanno minato la carriera, soprattutto l’ultimo del 2022 che gli ha tolto il sogno di puntare al titolo NBA con i Celtics, ma non si è mai pentito. Per ora lascia l’azzurro, per il resto della carriera chissà. Quest’anno ha trovato nel “buen retiro“ a Portorico l’occasione di vincere anche il campionato, nel futuro potrebbe anche ripetere l’esperienza, ma sempre oltreoceano.

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