
Alessandro Bastoni, Marcus Thuram e Hakan Calhanoglu sono già andati tutti e tre a segno in questo avvio di stagione
Aveva chiuso col miglior attacco l’ultimo campionato, a 79 reti, magra consolazione di uno sprint scudetto perso di un’incollatura dal Napoli. Nel non voler stravolgere, semmai implementare, Cristian Chivu ha lasciato intatta la capacità dell’Inter di creare e segnare tanto, il che non ha evitato due sconfitte contro Udinese e Juventus perché, sul lato opposto della bilancia rispetto agli undici gol segnati, ci sono i sette subiti. Per trovare di peggio bisogna arrivare agli otto di Torino o Lecce. Il compito impellente dello staff tecnico è quindi ancora quello di trovare un equilibrio tra la mole di gioco imponente e le disattenzioni da matita blu, spesso quando subentra la rilassatezza del vantaggio acquisito. È successo in tre delle cinque partite fin qui disputate tra campionato e Champions, di subire gol poco dopo averlo realizzato. Solo col Sassuolo i deficit di attenzione non sono costati punti.
Nell’attacco così prolifico non sta spiccando Lautaro Martinez, il che potrebbe essere una buona notizia, se anche con il minimo apporto dell’argentino si raggiungono numeri ragguardevoli. Il capitano ha segnato solo una volta, col Torino. Ha lasciato il proscenio a Thuram, che invece di reti ne ha già infilate cinque (tre in campionato e due in Champions). Poco più indietro Calhanoglu a due, una tacca a testa per Bonny, Bastoni, Dumfries e Dimarco. Più Carlos Augusto, con la collaborazione di Muharemovic (a cui la Lega ha conferito la paternità dell’autorete). Sette marcatori stagionali “e mezzo“.
Non aver ancora messo il proprio nome alla voce marcatori non ha scalfito il sostegno del pubblico interista verso il nuovo beniamino, Pio Esposito, a cui davvero manca solo l’urlo per la gioia personale. Tutto il resto del repertorio è già emerso nel suo prorompente impatto, presente e potenziale. Il ventenne attaccante ha la faccia da scugnizzo perennemente sul pezzo che non molla un centimetro e sa (quasi) sempre come venir fuori dalle situazioni con qualcosa di prezioso, dal fallo subito alla sponda, vedi la prima rete dell’Inter col Sassuolo. Per questo Chivu lo ha messo davanti a Bonny nella griglia degli attaccanti, assegnandogli una maglia da titolare nelle ultime due occasioni, quelle in cui i dolorini accusati da Lautaro suggerivano prudenza. Eppure il francese è già a quota uno ed Esposito a zero. Sabato ci sarà la trasferta a Cagliari, Pio ritroverà il fratello Sebastiano, con cui ha passato una buona fetta di estate tra Mondiale per club e preparazione.
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