
VALBREMBO (Bergamo) Si chiude oggi a Valbrembo un weekend di sport e ricordi, in cui si è riaccesa la passione...
VALBREMBO (Bergamo) Si chiude oggi a Valbrembo un weekend di sport e ricordi, in cui si è riaccesa la passione nel nome di Yara. Sono trascorsi due lustri da quando i genitori di Yara Gambirasio, la 13enne bergamasca rapita e uccisa nel 2010, hanno trasformato una tragedia immane in un impegno “sociale“, regalando speranze e sorrisi ai giovanissimi desiderosi di realizzare i propri sogni, con esperienze ludiche e formative. Come il Torneo Internazionale di Calcio “Pulcini“ a 7, organizzato dalla locale Accademia Calcio di Valbrembo in collaborazione con il G.S.D Paladina Calcio e il sostegno dell’associazione “La Passione di Yara“.
La manifestazione si svolge presso il Centro Sportivo di Valbrembo dove per l’occasione è stato inaugurato il nuovo manto in erba sintetica del campo di calcio. Vi prendono parte 30 squadre maschili (sei in più rispetto alla scorsa edizione) a cominciare da Juventus, Milan, Inter e Atalanta e 6 femminili con una formula a gironi che si sviluppa in una serie di triangolari in modo da permettere a tutti di giocare e per fare prevalere lo spirito di partecipazione. Nel complesso, tra fasi preliminari (che si sono svolte nella primavera in tutta Italia) e l’ultimo atto a Valbrembo, il Torneo ha riunito nel nome di Yara oltre 100 squadre e 1500 bambini.
Nella tre giorni di Valbrembo prevista anche una partita tra Atalanta For Special e Torino. Come da tradizione, verranno assegnati premi speciali alla memoria di Piermario Morosini, Davide Astori e Gianluca Vialli e del mister Emiliano Mondonico, primi testimonial del torneo. Riconoscimenti a tre bambini e un allenatore, non i migliori dal punto di vista tecnico bensì esempi di passione sportiva. L’Associazione ha consegnato un riconoscimento unico (richiama una figura femminile che spicca il volo con ali di una farfalla azzurra e riporta i disegni che Yara stessa colorava sul suo diario) fra gli altri a Clara Mondonico, Roberto Samaden (responsabile del settore giovanile dell’Atalanta) e Giuseppe Marotta (presidente dell’Inter). G.M.
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