
La Giana Erminio chiude una stagione storica con 52 partite, una cavalcata in Coppa Italia e un cammino ai playoff.
"Orgoglio". E a ragion vedutissima. Nelle parole del tecnico, Andrea Chiappella e del capitano, Daniele Pinto. Negli occhi della squadra e della società. Nel cuore di Gorgonzola. Sipario sulla stagione della Giana: 52 partite (record, per la categoria). La cavalcata in Coppa Italia con gli scalpi eccellenti di Entella e Avellino, fino alla finale persa a Rimini. Il cammino ai playoff da rivelazione e il sogno final four svanito mercoledì a Terni, dopo aver vinto l’andata davanti a più di tremila persone accorse al Città di Gorgonzola. In 116 anni di storia e più di un secolo tra i dilettanti, orizzonti mai nemmeno sfiorati.
"Finito un sogno, se ne costruisce un altro", diceva Cesare Albè nel 2017, dopo il ko ai playoff col Pordenone. Tanto è stato. Dopo un ripescaggio e una retrocessione, il triennio di Chiappella partito con la vittoria (e finale di Coppa) in Serie D. "Non ci siamo posti limiti e abbiamo sempre cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo: è stata una stagione unica sotto tutti i punti di vista, dobbiamo esserne fieri", le parole del tecnico. In linea Pinto: "C’è dispiacere per non essere andati avanti, ma non posso che essere orgoglioso della squadra che ha dato tutto. Abbiamo fatto vivere grandi emozioni alla società e alla città".
Luca Mignani
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