Elliott denuncia “Blue Skye“ per estorsione e false dichiarazioni

Il fondo americano Elliott ha intentato un'azione legale contro Blue Skye per estorsione, false dichiarazioni fraudolente e violazione della normativa antiriciclaggio. Blue Skye ha definito l'azione unilaterale e senza fondamento.

Ormai è “guerra“ vera. Il fondo americano Elliott ha avviato un’azione legale contro Blue Skye che nei mesi scorsi si era opposta in tribunale alla vendita del Milan per 1,2 miliardi di euro a RedBird di Cardinale (trattative definite "a porte chiuse" e che avrebbero infranto i diritti degli azionisti di minoranza come appunto Blue Skye che deteneva il 4% del Milan). Le ipotesi di reato invece avanzate da Elliott nella denuncia sono estorsione, false dichiarazioni fraudolente e illeciti riguardanti la normativa antiriciclaggio. Stando all’atto d’accusa, depositato in Lussemburgo e citato da Reuters, Elliott sostiene che Blue Skye abbia minacciato il fondo per ottenere concessioni finanziarie che non gli sarebbero spettate e che, inoltre, abbia falsificato dei documenti con il presunto obiettivo di indirizzare la decisione dei giudici. Tra le persone fisiche citate nella denuncia figurano Salvatore Cerchione, Gianluca D’Avanzo e Giovanni Caslini. In più, il fondo Usa accusa Blue Skye e la controllata Luxembourg Investment Company di aver utilizzato nella causa civile da loro intentata contro Elliott a Milano (nulla ha ottenuto Blue Skye, mentre è in corso un’inchiesta penale) gli estratti conto della società Rossoneri Champion nella consapevolezza di averli ottenuti illegalmente. Se fosse vero, Blue Skye avrebbe violato la normativa antiriciclaggio. Blue Skye ha replicato definendo il procedimento come “azione unilaterale senza fondamento” nel “tentativo di aggirare” i procedimenti legali iniziati proprio da Blue Skye contro Elliot.