ANDREA MORLEO
Sport

"Schianto a cento chilometri all'ora. Così ripareremo American Magic"

Giorgio Provinciali, l'ingenere aerospaziale lombardo, membro del Team Usa che da Auckland racconta la corsa contro il tempo per riparare l'ipertecnologico scafo da milioni di euro in tempo le semifinali di Prada Cup

Auckland (Nuova zelanda), 22 gennaio 2021 - "Come va? Beh, stiamo lavorando ventiquattro ore al giorno per cercare di riparare i grossi danni allo scafo. E siccome di tratta di un'imbarcazione molto sofisticata, con un mix di tecnologia e materiali d'avanguardia il compito non sarà affatto semplice". Dall'altro capo del telefono c'è Giorgio Provinciali, 51 anni, milanese di nascita ma lecchese di adozione, e soprattutto con doppia laurea in ingegneria aerospaziale e nautica (al Politecnico di Milano e all'Ensta di Parigi) che ha deciso di "spendere" nel mondo della vela professionistica. E Giorgio ha raggiunto ormai da anni il top. Ora si trova ad Auckland dove vive da mesi. Laggiù si è trasferito con moglie e figlie e insieme ai novanta membri del Team di American Magic del New York Yacht Club, uno dei tre challenger che si contendono la possibilità di sfidare Emirates Team New Zealand, il detentore della Coppa America, il trofeo più antico del mondo.

Giorgio ProvincialiCon gli altri due sfidanti, gli italiani di Luna Rossa e gli inglesi di Ineos Uk, stanno incrociando le vele nella Prada Cup, che dovrà stabilire chi avrà l'onore di sfidare il "defender", ovvero i padroni di casa. Nelle acque neozelanesi non è andato tutto per il verso giusto per American Magic che durante uno dei Round Robin di Prada Cup, mentre conduceva la regata davanti a Luna Rossa Prada Pirelli, è stata protagonista di una "scuffiata" epocale già consegnata alla storia come testimoniano le immagini diventate ormai virali sui social. Un evento tanto spettacolare quanto violento in cui la stessa imbarcazione ha pure rischiato di affondare. "Tenete presente che si tratta di aliscafi progettati per raggiungere velocità impressionanti - spiega Provinciali -, che toccano anche i cento chilometri all'ora, quattro volte la velocità del vento. Nell'incidente è successo che l'imbarcazione ha perso aderenza, si è impennata e poi è ricaduta con violenza in acqua. Si è aperta subito una falla nello scafo ed è stato un miracolo che non sia affondata".

"Senza l'aiuto autorità locali, polizia, vigili del fuoco e degli altri team, non ce l'avremmo fatta". Lo ha dichiarato lo stesso Tim Hutchinson, skipper e Executive Director del team New York Yacht Club American Magic, ha ringraziato così quanti  sono intervenuti per tenere a galla lo scafo Patriot. Fair play molto british perché la Coppa America, che naque nel 1851, non è solo una storia di business come qualcuno vuole far credere. Ma adesso tutto il Team di American Magic è costretto ai box nella sperazna di riparare in tempo l'imbarcazione per le semifinali di Prada Cup in programma per venerdì 29 gennaio. E tra loro c'è anche Giorgio Provinciali che di quel "mostruoso gioiellino tecnologico" conosce i segreti più nascosti.

"Noi ci occupiamo di quella che si chiama previsione di prestazione. Significa che al pc studiamo la fluidodinamica del vento: da una parte abbiamo l’efficienza della vele e dall'altra quella della parte di scafo che sta nell'acqua, nello specifico gli hydro-foils. "Il mio lavoro consiste nel mettere insieme la parte aerodinamica e idrodinamica con dati che si aggiornano ogni volta che si esce in acqua grazie a sensori applicati sullo scafo stesso". Ma cosa sono gli hydro-foils? "Sono in sostanza le ali dell'aliscafo, quelle che gli permettono di sollevare lo scafo fuori dall’acqua e che diminuiscono la resistenza all’acqua". Queste appendici alari permettono addirittura alle barche di sollevarsi completamente sull’acqua toccando velocità anche di 40 nodi. I foil in sostanza garantiscono aderenza, quando manca la portanza succede quello che è successo, un po' come succede con gli alettoni in Formula 1. "Il mio lavoro consiste nel mettere insieme la parte aerodinamica e idrodinamica con dati che si aggiornano ogni volta che si esce in acqua grazie a sensori applicati sullo scafo stesso". 

Ma quanto costa un'imbarcazione di questo tipo? "Non ha prezzo perché in alcuni casi si sviluppano tecnologie, materiali e software all'avanguardia che poi trovano applicazione in altri ambiti", spiega Giorgio. "Giusto per dare degli indici, il progetto del Team American Magic ha un budget di svariate decine di milioni di dollari". Insieme a Giorgio ci sono altri due ingegneri lecchesi, Luca Valsecchi e Paolo Motta, entrambi laureati al Politecnico di MIlano  che stanno dando una mano al Team American Magic dall'Europa però. La truppa lecchese non si esaurisce qui perché ad Auckland, sponda Team Luna Rossa Prada Pirelli, ci sono altre due "senatori" della Coppa America: Paolo Bassani, alla sua quarta edizione ma non più come ma come manager, Stefano "Archimede" Riva (shore-team) e il fotografo Carlo Borlenghi. A conferma che la tradizione velica del ramo orientale del Lario è da sempre fucina di eccellenze.