ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Sport

Brescia fra applausi e rimpianti. Sfumato il grande sogno tricolore resta lo “scudetto“ della passione. Il patron: "Stagione straordinaria»

Tutto il PalaLeonessa ha omaggiato i propri beniamini dopo la sconfitta decisiva contro Bologna. Il presidente Ferrari distribuisce carezze: "Sincera gratitudine a staff, giocatori, tifosi e sponsor".

Tutto il PalaLeonessa ha omaggiato i propri beniamini dopo la sconfitta decisiva contro Bologna. Il presidente Ferrari distribuisce carezze: "Sincera gratitudine a staff, giocatori, tifosi e sponsor".

Tutto il PalaLeonessa ha omaggiato i propri beniamini dopo la sconfitta decisiva contro Bologna. Il presidente Ferrari distribuisce carezze: "Sincera gratitudine a staff, giocatori, tifosi e sponsor".

Un saluto che profuma di gratitudine e malinconia ha avvolto il PalaLeonessa nell’epilogo più amaro. Gara-3 non è stata la festa sperata: un 96-74 senza appello ha consegnato lo scudetto alla Virtus Bologna, lasciando alla Germani solo la forza di un applauso lungo quanto una stagione irripetibile. Eppure, Brescia c’era. C’erano le sciarpe, i cori, i cartoncini, i cuori gonfi di speranza. Ma in campo, le Vu Nere hanno dettato legge con la forza dell’esperienza, delle rotazioni infinite, della superiorità fisica e mentale. Il sogno, forse, si era spezzato già in gara-1 con l’infortunio di Ndour.

Senza il suo collante tattico, la squadra di Poeta ha perso equilibrio e profondità, trovandosi in difficoltà crescente contro la macchina perfetta bolognese. Gara-3 ha solo certificato la resa, con Brescia travolta fin dal primo quarto da un 15-0 letale, dominata a rimbalzo (40-20) e colpita con spietato cinismo da Shengelia, MVP assoluto con 31 punti, 9 rimbalzi e 5 assist. Eppure, in mezzo alla disfatta tecnica, è emerso ancora una volta Jason Burnell, ultimo baluardo a non mollare, chiudendo con 24 punti. E Poeta, che ha vissuto questa finale da protagonista silenzioso, ha radunato la squadra per l’ultimo time-out della stagione: un abbraccio collettivo, un grazie sussurrato a ogni singolo componente di questo gruppo straordinario.

Fuori, nel PalaLeonessa, il pubblico ha dato il suo verdetto: "Grazie ragazzi", cantato quando la partita era già chiusa. Gli spalti hanno omaggiato i biancoblù con cori, lacrime e ovazioni, rendendo onore a una squadra che ha saputo emozionare un’intera città. E nel giorno della sconfitta, Brescia ha vinto comunque il suo scudetto: quello della dignità, della passione, dell’appartenenza. Con il presidente Mauro Ferrari a stringere mani e distribuire carezze: "È stata una stagione straordinaria sotto tutti i punti di vista. Come ben sappiamo, però, la straordinarietà è legata alle persone e, nel progetto Pallacanestro Brescia, il mio sentito ringraziamento va a tante di queste. Voglio esprimere la mia più sincera gratitudine a tutte le Istituzioni cittadine che ci hanno sostenuto in questo percorso, ai nostri tifosi e tifose per la loro passione e vicinanza e ai nostri sponsor per la loro fiducia e supporto. Un pensiero speciale al nostro staff sanitario, ai fisioterapisti e ai tecnici, che hanno lavorato instancabilmente per garantire il benessere ed un’alta qualità nelle performance ai nostri atleti ed un grazie al coach Giuseppe Poeta" il suo toccante messaggio. Brescia esce a testa altissima da questa finale, consapevole che il percorso è appena cominciato. Perché chi ha costruito tanto in così poco tempo, ha già tracciato la strada per il futuro.

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