LUCA MARINONI
Sport

Brescia Calcio: tensione alle stelle tra irregolarità e proteste dei tifosi

Il Brescia Calcio affronta accuse di irregolarità nei contributi, mentre i tifosi della Curva Nord protestano.

Il Brescia Calcio affronta accuse di irregolarità nei contributi, mentre i tifosi della Curva Nord protestano.

Il Brescia Calcio affronta accuse di irregolarità nei contributi, mentre i tifosi della Curva Nord protestano.

Per il Brescia, comunque vada a finire, sarà un disastro. Le ultime ore hanno portato nella città della Leonessa un’atmosfera che definire elettrica è riduttivo, tanto che le forze dell’ordine ieri hanno dovuto monitorare la situazione davanti alla sede della società, al Centro Sportivo di Torbole e all’abitazione di Massimo Cellino. Dopo la prima contestazione spontanea che già domenica pomeriggio si è svolta davanti agli uffici del Brescia Calcio, ieri sera i tifosi della Curva Nord si sono dati appuntamento in piazza Loggia per far sentire la loro amarezza e cercare di coinvolgere l’amministrazione comunale (e tutte le forze politiche) in questa delicata battaglia. Giovedì si riunirà il Tribunale Federale che dovrà giudicare la posizione del Brescia, accusato di presunte irregolarità nel versamento dei contributi - almeno un milione e 400mila euro relativi alle mensilità da dicembre a febbraio e 445mila euro di tasse non pagate alla scadenza del 15 aprile.

Il Brescia Calcio ha chiarito in un comunicato ufficiale la sua posizione, confermando di ritenere di avere adempiuto correttamente alla norme federali, una convinzione che il sodalizio biancazzurro è pronto a tutelare in qualsiasi sede (sportiva e non). Cellino, che ha detto di essere stato truffato da una società di Milano con sede in via Montenapoleone esperta nel settore della contabilità (contro la quale il Brescia Calcio ieri ha depositato una denuncia-querela in Procura), ha respinto ogni ipotesi di patteggiamento. Il massimo dirigente, che giovedì non sarà a Roma per l’udienza del TFN, ha anticipato di essere vicino a cedere al Gruppo Aser Ventures di Andrea Radrizzani (che già nel 2017 aveva rilevato il Leeds dal patron). Un accordo ora posto in stand-by in attesa degli sviluppi come quello legato agli imprenditori bresciani collegati a Daniele Scuola. Un’eventuale penalizzazione del Brescia, che ha subito incaricato un pool di avvocati guidato dallo Studio Tonucci di Roma per controbattere questa ipotesi, regalerebbe la salvezza al Frosinone, mentre chiamerebbe Salernitana e Sampdoria (che stanno anche avanzando l’ipotesi di una B a 22 squadre per l’anno prossimo) a giocare i playout, al momento posticipati a data da destinarsi. Di questo parere è anche e il ministro per lo sport, Andrea Abodi, in passato presidente della Lega di Serie B.

"Ritengo che la scelta del presidente Bedin di posticipare i playout sia stata saggia ed equilibrata – ha chiarito –. Da una prima lettura dei fatti mi sembra di capire che sia stata una decisione cautelativa, in vista dell’apertura di un procedimento che può determinare una penalizzazione". Insieme alla rabbia dei tifosi, ammettono grande sconcerto anche i giocatori e il tecnico Rolando Maran che, pur senza rilasciare commenti ufficiali, si sono detti perplessi per non essere stati informati dalla società e per il serio pericolo di veder vanificata a tavolino la salvezza conquistata sul campo. Come è emerso dalle contestazioni dei tifosi, in ogni caso, questa tegola del tutto inattesa ha accentuato la frattura tra l’ambiente bresciano e Massimo Cellino, invitato in tutte le manifestazioni ad andarsene e ritenuto il responsabile di una controversia che rischia di condannare il Brescia alla più triste retrocessione della sua storia.

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