Bergamaschi sempre “ belli di notte“. EuroAtalanta fra gioie e dolori. Colpo fuori casa, infermeria piena

Altro successo in trasferta nei sette anni di coppe. Anche Djimsiti e Kossonou nell’elenco degli acciaccati.

EuroAtalanta fra gioie e dolori. Colpo fuori casa, infermeria piena

L’Atalanta festeggia il terzo gol messo a segno da Raul Bellanova (primo centro nel torneo europeo) durante il match di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk

Bella di notte l’Atalanta, da sette anni protagonista di tante serate europee magiche, da ricordare, forse storiche, e per una strana coincidenza del destino quasi sempre legate allo stesso punteggio: il sontuoso 3-0.

Mercoledì sera a Gelsenkirchen la Dea ha centrato il 14esimo successo esterno (esclusa ovviamente la finale di Europa League di Dublino) nelle coppe europee del ciclo targato Gasperini. Dall’autunno 2017 i nerazzurri bergamaschi hanno galoppato tre volte a Liverpool vincendo due volte su due ad Anfield Road (2-0 e 3-0) e passeggiando anche in casa dell’Everton (5-1), nella prima vittoria lontana da Bergamo di questo ciclo. Poi una serie di colpacci esterni sui campi del Sarajevo (8-0, attuale record europeo di gol segnati in trasferta), dell’Hapoel Haifa (4-1), dello Shakthar (3-0), del Valencia (4-3), del Midtjylland (4-0), dell’Ajax (1-0), dell’Olympiacos (3-0), del Bayer Leverkusen (1-0), dello Sporting Lisbona (2-1), del Rakow (4-0), fino al nuovo 3-0 rifilato ancora allo Shakthar.

Tante imprese in trasferta, ma non vanno dimenticati, a proposito di 3-0, quelli casalinghi all’Everton nel 2017 o al Marsiglia lo scorso maggio in semifinale, prima del 3-0 che viene ricordato su tutti, quello al Bayer Leverkusen nella finalissima di Europa League. Le notti europee esaltano l’Atalanta (succedeva peraltro anche tra il 1988 e il 1991 con la Dea provinciale di Mondonico) che in Europa ha una maggiore compattezza soprattutto difensiva. Basti vedere un dato: l’Atalanta con 12 gol incassati in sette giornate è la peggiore difesa della serie A, mentre in Champions dopo due gare contro Arsenal e Shakthar ha ancora la porta inviolata.

Gasperini mercoledì sera in conferenza stampa ha voluto gettare acqua sul fuoco dei logici entusiasmi: "Adesso non pensiamo alla prossima partita con il Celtic, riportiamo l’attenzione al campionato, dove arriviamo da una buona gara a Bologna e dove vogliamo tornare a vincere, sapendo però che si tratta di un’altra competizione. Ora dovremo recuperare subito tutte le energie perché in campionato servono tutte". Intanto però la Dea sta iniziando a mettere i primi mattoncini nella costruzione del suo obiettivo europeo: un posto nei playoff, un posto tra il nono e il ventiquattresimo. Ma vincendo la prossima sfida in casa, contro un Celtic in difficoltà, la squadra bergamasca potrebbe lanciarsi nel gruppo in corsa per i primi otto posti che qualificano direttamente agli ottavi di finale. Al ritorno dalla Germania ieri mattina la squadra nerazzurra ha svolta una seduta di scarico al centro sportivo di Zingonia: hanno svolto lavoro individuale tutti i difensori acciaccati, ovvero Hien e Toloi, che stanno smaltendo problemi muscolari, Djimsiti, che a Gelsenkirchen ha avvertito un fastidio all’anca, e Kossounou, uscito nel finale per crampi. Potrebbero recuperare tutti per la gara di domani pomeriggio al Gewiss contro il Genoa, in cui mancherà però l’esterno Ruggeri fermo per una gonalgia al ginocchio.

Fabrizio Carcano

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