Partecipanti al Giro d’Italia 2023: chi sono i lombardi e quali sono i loro obiettivi

Una folta pattuglia di corridori ai nastri di partenza della corsa rosa: Bergamo è la provincia più rappresentata

Scatta domani, sabato 6 maggio, l’edizione numero 106 del Giro d’Italia. Si parte dall’Abruzzo, con una breve cronometro in provincia di Chieti. La Lombardia verrà attraversata da tre tappe, fra la fine della seconda e l’inizio della terza settimana. I favoriti per la vittoria finale, secondo gli esperti, sono il belga Remco Evenepoel (Soudal), recente dominatore della Liegi-Bastogne-Liegi, campione del mondo in carica e intenzionato a dimostrarsi anche uomo da corse a tappe e lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma), tre volte trionfatore alla Vuelta in Spagna e sempre pericoloso nelle corse a tappe, nonostante l’età che avanza. 

Folta la pattuglia lombarda: sono undici i corridori ai nastri di partenza. Nessuno di loro coltiva ambizioni di classifica, ma potrebbero andare a caccia di successi di tappa, oltre a dare una mano ai capitani delle rispettive squadre. Vediamo chi sono, in base alla provincia di nascita

Milano

È nato “sotto il Duomo” ma risiede a Busto Garolfo Stefano Oldani, classe 1998, portacolori della Alpecin. Professionista dal 2017, abituato a tentare la sortita con fughe a lunga gittata, punta a bissare il successo di tappa ottenuto nel 2022, quando ha conquistato la Parma-Genova.

Bergamo

Mattia Cattaneo è fra gli scudieri di Remco Evenepoel nella Soudal. Abile in salita, sarà sicuramente di aiuto al belga quando la strada inizierà a inerpicarsi. Classe 1990, è corridore d’esperienza, avendo iniziato l’avventura da professionista nel 2013. Per ora sempre piazzato nelle singole frazioni, l’obiettivo di quest’anno è rompere l’incantesimo. 

Viene da Ponte San Pietro, invece, Simone Consonni, campione olimpico nell’inseguimento a squadre nel 2021 con il quartetto guidato da Filippo Ganna. Classe 1994, da capitano della Cofidis, sarà la prima scelta del club per le volate. Anche lui è alla ricerca della prima vittoria in carriera al Giro d’Italia.

Lorenzo Rota (Intermarché), nato a Bergamo nel 1995, l’anno scorso ha centrato il primo successo da professionista al Sazka Tour. Quest’anno si è presentato ai nastri di partenza con alle spalle un lavoro di affinamento della preparazione in salita: obiettivo è azzeccare la fuga giusta, magari in una tappa “sale e pepe”.  

Brescia

Christian Scaroni, bresciano classe 1997, è alla sua prima stagione completa nel circuito Pro Tour con la maglia della Astana. Il team kazako potrebbe lanciarlo nelle fughe a lunga gittata, oltre che utilizzarlo nel “treno” per trascinare allo sprint finale il vecchio pirata Mark Cavendish.

È nato a Brescia anche Alessandro Tonelli. Professionista dal 2015, è un fedelissimo della Bardiani, la squadra con cui ha debuttato. È alla sua terza partecipazione al Giro. Buon gregario, gli manca la vittoria dal 2018 quando conquistò quello che per ora è il suo unico primo posto, una tappa al Giro della Croazia.

Como

Davide Ballerini da Cantù, classe 1994, dovrà sostenere Remco Evenepoel nel suo attacco alla maglia rosa. Questo non vuol dire che il portacolori della Soudal, con il suo spunto da finisseur, non possa ambire a centrare una vittoria di tappa, ancora assente dal suo palmares che può vantare un titolo europeo e, nel 2022, la Coppa Bernocchi.

Dalla Brianza al lago: Simone Petilli, trentenne di Bellano della Intermarché, è corridore capace di farsi vedere nelle prime posizioni quando la strada comincia a salire, in particolare nelle tappe di mezza montagna. Come molti altri lombardi è ancora a caccia di un primo successo alla corsa rosa, dove può vantare un 26esimo posto finale nel 2017.

Mantova

La Jumbo-Visma, corazzata del ciclismo moderno, schiera anche un italiano: si tratta del 27enne Edoardo Affini, protagonista assoluto nelle gare a cronometro da under 23. Con il passaggio al professionismo la musica è un po’ cambiata, ma chissà che questa edizione del Giro non possa vedere il mantovano a dare battaglia nelle prove contro il tempo, oltre che impegnato ad aiutare il capitano Primoz Roglic, primo rivale di Evenepoel.

Sondrio

La Valtellina tiferà per Francesco Gavazzi, classe 1984, nativo di Morbegno, è uno dei veterani della comitiva. Arrivato al suo settimo giro d’Italia, indossa la maglia della Eolo. I suoi giorni migliori sembrano alle spalle – nel 2010 vinse una Coppa Agostoni, l’anno dopo una tappa alla Vuelta – ma chissà che non lo si possa vedere in gruppo in qualche fuga da lontano. La Eolo, per altro, è squadra lombarda: il suo direttore è il varesino (di Cassano Magnago) Ivan Basso, due volte vincitore al Giro d’Italia.

Varese

È nato a Borgomanero, in Piemonte, ma la sua residenza (e il cuore della sua attività) è Taino, nella zona del Lago Maggiore, il 24enne Alessandro Covi, non a casa soprannominato il Puma di Taino. Milita nella UAE-Emirates, squadra che punta sul portoghese Joao Almeida per la classifica finale. Covi, però, ha già dimostrato di saperci fare: l’anno scorso vinse il tappone di montagna con passaggio dalla Marmolada. Quest’anno si presenta dopo aver patito qualche problema di salute, ma l’obiettivo è quello di farsi vedere in testa al gruppo nelle frazioni più complicate.