Al Giro di Lombardia. U23, rilancio azzurro. Savino ottimo secondo

Il francese Brieuc Rolland vince il Lombardia Under 23 di ciclismo, ma il toscano Federico Savino si piazza secondo in una gara emozionante e combattuta. Gli italiani si distinguono con Ambrosini e Mattio tra i primi dieci. Savino, pur non vincendo, si dimostra determinato e pronto a continuare a lottare per i suoi sogni.

U23, rilancio azzurro. Savino ottimo secondo

Il podio del Lombardia U23: al centro il vincitore Brieuc Rolland, a sinistra Federico Savino (secondo) e a destra Gal Glivar (terzo)

Al Lombardia Under 23 sventola il tricolore francese nella giornata di gloria del ventunenne Brieuc Rolland (Groupama FDJ Continental), ma anche quella verde, bianco e rossa di Federico Savino. Sì, perchè il giovane toscano della Soudal Quick Step Development, la squadra di sviluppo del team World Tour di Remco Evenepoel, è stato messo in ginocchio solo dal fotofinish che lo ha relegato in seconda posizione. Questione di centimetri tra il transalpino e il nostro Savino, autore di un finale da grande protagonista, ma anche di una prestazione maiuscola sul durissimo tracciato della corsa promossa dal Velo Club Oggiono di Daniele Fumagalli. Ha sorriso anche Matteo Ambrosini, 22enne vicentino che gareggia per l’orobica MBHBank Colpack Ballan CSB, quinto classificato a 1’10“ dal vincitore, e il cuneese Pietro Mattio (Visma Lease a Bike Devo) giunto in nona posizione. Italiani protagonisti dunque alla 96sima edizione dell’internazionale Lombardia U23 a cui hanno partecipato 161 corridori in rappresentanza di 33 formazioni di cui ben 25 straniere. Da parte sua Savino, 20 anni, originario di Migliarino Pisano, quest’anno due vittorie (al Circuito Ardennes e al Grote Prijs Stad Halle in Belgio) ci ha provato, ma non c’è riuscito. Non ha sbagliato nulla, anche quando da solo è rientrato all’ultimo chilometro su Rolland e lo sloveno Glivar poi giocandosi la vittoria allo sprint: "È stato un finale incredibile e una volata emozionante in cui ho dato tutto quello che mi era rimasto in corpo - racconta Savino -. Io cerco di fare sempre il meglio, ho datto tutto per vincere questa grande corsa, ma Rolland mi ha superato sulla linea. Peccato, una vittoria di questo spessore non capita tutti i giorni, ma il mio è un secondo posto che vale molto e mi dà la forza per continuare a credere nei sogni". Danilo Viganò

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