Processo Depp contro Heard, Amber piange: "Johnny mi minaccia"

Ultimo giorno di interrogatori, ora tocca alle argomentazioni finali dei legali. Come andrà a finire?

Nuovo capitolo del processo che vede contrapposti Johnny Depp e l'ex moglie Amber Heard: una causa di diffamazione da 50 milioni di dollari (lui li chiede a lei per un articollo chelasciava intendere, seocndo l'attore, che lei era vittima dei suoi abusi, lei ha rilanciato con una controcausa da 100 milioni) condito da testimonianze a tinte forti. Dopo che a favore del divo in caduta ha testimoniato anche la ex, la supermodella Kate Moss, Amber Heard è tornata sul banco dei testimoni.

Amber Heard piange in Aula
Amber Heard piange in Aula

Un nuovo interrogatorio dai momenti intensi, al punto che l'attrice di Aquaman è scoppiata a piangere. "L'unica cosa che voglio è riavere la mia voce", ha detto tra i singhiozzi. "Ogni giorno vengo molestata, umiliata, minacciata. Anche fuori da questa corte", ha detto Amber rispondendo al suo team legale nell'ultimo giorno del procedimento, che si tiene a Fairfax in Virginia, e prima delle argomentazioni finali previste per domani: "C'è gente che mi vuole uccidere e me lo dice tutti i giorni. Gente che vuole mettere la mia bambina nel microonde e me lo fa sapere". Riferendosi all'odio social nei suoi confronti, che ha subito un'escalation anche a colpi di feroci parodie.

Heard ha accusato Depp di averla "minacciata", di averle promesso "che avrei pensato a lui ogni giorno", ma si è dovuta interrompere per una obiezione dei legali dell'ex marito, che sghignazzava dalla sua postazione. "Le tue menzogne sono state messe davanti agli occhi del mondo", l'attacco di Camille Vasquez, avvocatessa di Johnny. "Se tu dicessi la verità, sapresti rispondere", ha proseguito interrogando Amber su una foto di vino versato che sarebbe stata scattata nel 2016 nell'attico di Johnny dopo una lite. Amber, visibilmente in difficoltà, aveva appena detto di non ricordare se l'immagine si riferisse proprio a quell'incidente.

Nei giorni scorsi Amber si era lamentata che la sua carriera era stata boicottata dalla campagna contro di lei messa in atto dall'ex marito al punto da rischiare il ruolo in "Aquaman 2". Ipotesi smentita da un membro della produzione del film che ha invece riferito che la "mancanza di chimica" tra l'attrice e il protagonista Jason Momoa era all'origine dei dubbi sul recasting (poi lei ha avuto il ruolo). Allo stesso modo all'origine della causa di Depp c'è proprio il fatto che i presunti abusi denunciati dalla ex hanno costretto la Disney a metterlo alla porta interrompando la fortunata serie "Pirati dei Caraibi" con lui protagonista.