Eurovision 2022, la politica sale sul palco di Torino

Dall'Ucraina alla Lituania: nella prima semifinale non sono mancati messaggi di pace

I Kalush Orchestra all'Eurovision 2022 per l'Ucraina

I Kalush Orchestra all'Eurovision 2022 per l'Ucraina

"Eurovision ha sempre avuto un valore nel sostenere la pace, il rispetto, l'uguaglianza. Non credo che possiamo fare molto in senso pratico per quello che sta succedendo, ma penso che possiamo contribuire a educare le persone in futuro a rispettarsi e amarsi di più". Alessandro Cattelan aveva presentato così l'edizione 2022 dell'Eurovision Song Contest durante la conferenza stampa della vigilia. E infatti di pace si è parlato già nella prima semifinale della manifestazione. Non apertamente di quella che riguarda la guerra in Ucraina - la rigida organizzazione Ebu, ovvero European Broadcasting Union, non prevede che si vada fuori dalla scaletta  programmata nè tantomeno che si portino monologhi sul palco (un esempio è lo scarno omaggio a Raffaella Carrà) -, ma non sono mancati messaggi da parte di alcuni concorrenti. I primi - e favoriti alla vittoria finale per questo motivo - sono stati gli ucraini Kalush Orchestra. "Troveremo la strada di casa, anche se sono tutte distrutte" è stata la loro frase finale sul palco del PalaOlimpico. Il riferimento evidente è quello che sta vivendo la martoriata terra ucraina a causa dell'invasione russa.

Non è direttamente coinvolta nel conflitto, ma non può rimanere indifferente a quello che sta succedendo anche la Lituania. "Slava Ukraini!" ha affermato Monika Liu, qualificata fra i primi dieci finalisti proprio per la Lituania, durante la conferenza stampa che è seguita alla prima semifinale dell'Eurovision 2022. "Slava Ukraini" è il motto dei soldati ucraini durante questo conflitto.  "Dobbiamo aiutare questo Paese, ha bisogno di noi - ha affermato -. Ho scelto di cantare in lituano nonostante molta gente creda ancora, a 30 anni dall'indipendenza, che la nostra lingua ufficiale sia il russo".

Messaggi espliciti contro la guerra, ma non solo. Proprio gli ucraini Kalush Orchestra si sono presentati sul palco del PalaOlimpico di Torino con un abbigliamento altamente simbolico. Il costume di ogni partecipante è stato caratterizzato da elementi decorativi, disegni e trame che ricordano alcune caratteristiche tipiche dell'Ucraina e del suo popolo. E il cui filo conduttore è uno solo: Resistenza.