Il declino dei Golden Globe, boicottati da star e Tv: "Sono razzisti"

Domenica cerimonia in sordina per i premi "antipasto" degli Oscar. Tutto è nato dalla scoperta di "scarsa" rappresentatività delle minoranze. E Hollywood non perdona

Golden Globes in crisi

Golden Globes in crisi

Un presente catastrofico e un futuro molto incerto. I Golden Globes, gli scintillanti premi della stampa estera che facevano da tradizionale antipasto agli Oscar, stanno vivendo un improvviso tracollo. Tutto è iniziato l'anno appena passato con alcune rivelazioni di giornalisti, di colore, non ammessi a far parte della Hollywood Foreign Press Association, che hanno fatto emergere quello che tutti ignoravano o fingevano di ignorare: nel sodalizio non c'erano membri appartenenti a minoranze etniche. Ed è partito il boicottaggio di Hollywood, con ex vincitori come Tom Cruise che hanno addirittura riconsegnato le statuette vinte. E così la cerimonia di premiazione dell'edizione numero 79, che vede tra i candidata anche "E' stata la mano di Dio" di Sorrentino, non avrà celebrities e non sarà trasmessa in Tv, la Nbc si è tirata indietro

Gli organizzatori dei Golden Globes hanno deciso di tenere la cerimonia di domenica prossima (alle 18, le 3 di notte italiane del lunedì) anche senza pubblico: l'organismo è diventato bersaglio di accuse, oltre che di razzismo, di sessismo, molestie e corruzione per mesi. La HFPA comunque vuole andare avanti  per evidenziare il "lavoro filantropico" dell'associazione. "Negli ultimi 25 anni, la HFPA ha donato più di 50 milioni di dollari a vari enti di beneficenza", hanno detto gli organizzatori in un comunicato. Nessun pubblico è però previsto a Berverly Hills domenica, con la giustificazione della situazione sanitaria e della rapida diffusione della variante Omicron.

A marzo oltre 100 autori hanno scritto alla HFPA chiedendo di porre fine al "comportamento discriminatorio e non professionale, alle lacune etiche e alle accuse di corruzione". L'organizzazione ha rapidamente annunciato una serie di riforme, tra cui un'azione di reclutamento senza precedenti per migliorare la rappresentanza delle minoranze.  Warner Bros, Netflix e Amazon hanno fatto sapere che non lavoreranno più con la HFPA fino a quando non saranno implementati cambiamenti significativi. Ma al momento non sembra che le annunciate svolte possano bastare. E intanto i Critics Choice Awards, fin qui premi "minori", si stanno candidando a succedere ai Globes.