Sondrio, un senegalese per il centrodestra: "Idee condivise, la Lega non è razzista"

Il primo consigliere di colore a sedere fra i banchi di palazzo Pretorio, Adama Lo, scende di nuovo in campo

Il sindaco Alcide Molteni stringe la mano ad Adama Lo attorniato dai parenti

Il sindaco Alcide Molteni stringe la mano ad Adama Lo attorniato dai parenti

Sondrio, 11 marzo 2018 - Adama Lo scende di nuovo in campo. Il primo consigliere di colore a sedere fra i banchi di palazzo Pretorio dal maggio 2013, torna a sostenere la lista civica di centrodestra “Rilanciamo Sondrio con Fiumanò” in vista del prossimo appuntamento elettorale. Senegalese, 64 anni, 25 dei quali trascorsi nel capoluogo valtellinese e, dal 2012, cittadino italiano a tutti gli effetti. L’ex commerciante ambulante ha le idee chiare: «Alle prossime elezioni amministrative appoggerò di nuovo il centrodestra. Insieme abbiamo individuato il candidato che mette d’accordo l’attuale opposizione e che verrà ufficializzato a breve». Ma per i sondriesi la chiamata alle urne di maggio non è poi così lontana e, fra i nomi più papabili in casa centrodestra, circola con sempre maggior insistenza quello dell’ingegnere Marco Scaramellini, presidente dell’Ordine provinciale.

Quali saranno le “battaglie” da intraprendere?

«Finora ci siamo battuti per il cambiamento. Vogliamo una città “nuova” e intendiamo focalizzarci maggiormente su temi quali il lavoro, la sicurezza, il sociale e la cultura. Ci piacerebbe rendere Sondrio un capoluogo di provincia più vivace».

E sul fronte immigrazione?

«Personalmente sono assolutamente a favore degli immigrati purché siano regolari mentre è necessario arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, esattamente come avviene in tutti gli alti Paesi del mondo. Disciplinare gli ingressi e stabilire delle regole da rispettare è un aspetto fondamentale».

Secondo lei Sondrio si può definire una città “tollerante”?

«Assolutamente sì. Sondrio è una realtà estremamente tollerante. Qui non ci sono mai state particolari tensioni e direi che la convivenza fra le razze è pacifica, così come lo è in tutta la Valtellina. Per quanto mi riguarda, sono stato sempre accolto in maniera benevola e, anche nella mia esperienza da consigliere, non ho mai avuto particolari problemi o vissuto tensioni, nemmeno nel rapportarmi con i membri della maggioranza».

Che idea si è fatto su Tony Iwobi, il primo senatore di colore in casa Lega?

«Sono molto felice e orgoglioso delle conquiste ottenute da Iwobi. Spero che il suo esempio possa aprire la strada a tanti altri. Mi auguro che presto possano esserci diversi senatori, parlamentari o sindaci di colore».

E, sul tema immigrazione, condivide anche lei la visione della Lega?

«Non considero affatto la Lega un partito “razzista” in quanto non si dichiara contro gli immigrati regolari bensì, esattamente come me, intende arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Tra l’altro, devo riconoscere che, una buona fetta dei sostenitori della mia associazione umanitaria “Africa Chiama” che da anni aiuta donne e bambini che hanno problemi di salute, è composta proprio da leghisti».