Un aereo in dono da Sondrio al prete volante delle Salomone

Servirà a raggiungere i fedeli sparsi nel vasto arcipelago

Enrico Magini, Paolo Geminiani e monsignor  Luciano Capelli (Orlandi)

Enrico Magini, Paolo Geminiani e monsignor Luciano Capelli (Orlandi)

Sondrio, 6 luglio 2017 - Si dice che il Paradiso sia un’isola. L’arcipelago delle isole Salomone ne conta quasi mille: una superficie di 28mila chilometri quadrati intervallata da lingue coralline di oceano Pacifico. Le tribù vivono in villaggi che sembrano affiorare dall’acqua e parlano una settantina di lingue diverse. Su di loro incombe il peso dell’isolamento. Per spostarsi da un’isola all’altra via mare occorre una giornata intera e i costi del viaggio sono pressoché proibitivi. Ma, ciò che spaventa di più, è l’incertezza di arrivare sani e salvi a destinazione. Fortunatamente, la popolazione può contare sul vescovo Luciano Capelli

Originario di Cologna, minuscola frazione di Tirano (in provincia di Sondrio), il monsignor delle Isole Salomone, arriva direttamente dal cielo. Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo di Gizo il 5 giugno 2007. Da allora il sacerdote valtellinese si è posto una grande sfida: portare l’opera di Don Bosco agli «estremi confini della terra». E per farlo, con tempi celeri e in tutta sicurezza, ha deciso di conseguire il brevetto di volo. «Luciano ha ottenuto la licenza nel 2011 durante uno dei suoi soggiorni in Valtellina - racconta Enrico Magini, pilota e istruttore presso l’Aero club di Caiolo -. Per lui spostarsi da un’isola all’altra è una necessità e, in volo, è possibile farlo in meno di due ore. Insieme abbiamo intrapreso una sorta di corso intensivo della durata di un mese con attività giornaliere mirate, in modo da renderlo operativo il prima possibile». Alla guida del suo ultraleggero anfibio, il vescovo, è in grado di raggiungere scuole, ospedali e comunità, in meno di due ore. Ma sorvolare i cieli richiede un aggiornamento tecnico costante e mezzi adeguati.

Per questo gli amici valtellinesi non hanno abbandonato il religioso dall’altra parte del mondo. «Io e il mio collega Paolo Geminiani siamo appena rientrati da una nuova missione nelle Solomon – prosegue Magini  - In passato abbiamo attivato la connettività internet, installato i ponti radio e fornito energia a tutte le apparecchiature. Questa volta, invece, abbiamo optato per un intervento manutentivo radicale: un nuovo aereo. Lo abbiamo smontato e inviato via mare. Una volta lì lo abbiamo riassemblato e reso operativo con test di volo in acqua e a terra». Una spedizione della durata di 15 giorni (6 solo di viaggio) che continuerà a ridurre il divario fra il vescovo valtellinese e le sue diocesi sparse nel cuore del Pacifico.