Tuffo nella verde Brianza tra cascine e agriturismi

Ecco un percorso verde da esplorare in mountain bike o anche a piedi

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CANTÙ (Como)

Un percorso semplice, lungo circa dieci chilometri, da lasciarsi alle spalle in mountain bike o a piedi, alla riscoperta di una fetta della brughiera briantea sino a pochi anni fa rifugio di rari appassionati del verde e oggi, complice anche il lockdown, presa da assalto da decine di escursionisti. Il percorso è per larga parte ricavato all’interno dell’omonimo parco regionale, che dopo decenni ha finalmente esteso i suoi confini sino al Canturino (salvo fare, a dire il vero, al di là della posa di qualche cartello di confine, poco altro se non esistere sulla carta). Essendo ad anello il punto di partenza può essere dislocato a piacimento; per comodità lo poniamo dalla piazza di Fecchio, a Cantù: da qui si percorre via per Alzate e si imbocca via Sparta, in un attimo, prendendo un sentiero sterrato, si è immersi nel verde che circonda cascina Bissetti, una delle meglio conservate della zona.

Pedalando sullo sterrato si entra nel bosco e, proseguendo per circa un chilometro, ci si affaccia sulla valle sovrastata da cascina Santa Naga, ormai in rovina: un’area ben conservata dove non è raro imbattersi in anfibi, picchi, aironi cinerini e bianchi, diverse specie di rapaci, volpi e diversi altri animali. Curvando a destra si sfiora cascina Moscona, mentre tenendo la sinistra si percorre tutta la valletta sino alla via d’accesso, in un acciottolato ancora ben conservato, di Santa Naga. Ancora dritti, nel bosco, dopo aver superato un ponticello della linea Como-Lecco, si incrocia il percorso Meda-Montorfano: imboccandolo, sempre riparati da una fitta vegetazione, si oltrepassa la provinciale per Alzate (in un punto ahimè molto pericoloso e non servito da un attraversamento pedonale): dopo una breve salita, facendo una piccola deviazione, si sfiora cascina San Giuliano, anch’essa in rovina, un raro esempio di insediamento agricolo eretto dagli Umiliati. Proseguendo con un saliscendi poco impegnativo si arriva a cascina Inchigollo, dove hanno sede un maneggio, un elegante ristorante, un bar per un ristoro e un circolo tennis. Proseguendo nell’anello si arriva all’altrettanto elegante agriturismo la Cassinazza e da qui, salendo a Verzago e incrociando di nuovo la provinciale, si ritorna sul Meda-Montorfano da dove è possibile far ritorno al punto di partenza.