Più teleriscaldamento: "L'unico senza rincari"

Il presidente nazionale Fiper Walter Righini: "L’Italia però non investe sull’energia a biomassa"

Walter Righini di Tirano è il presidente nazionale Fiper

Walter Righini di Tirano è il presidente nazionale Fiper

Sondrio - Il prezzo del teleriscaldamento a biomassa non subirà grossi scossoni e potrebbe essere una fonte utilizzabile da imprese e privati per abbattere i costi energetici. In questi giorni di accesa campagna elettorale, in cui il tema dell’energia tocca direttamente le tasche degli italiani e il futuro delle imprese, arrivano buone notizie dai gestori del teleriscaldamento a biomassa associati a Fiper (Federazione di Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili). "Da un’indagine condotta in questi giorni presso i nostri 96 gestori di sistemi di teleriscaldamento alimentati a biomassa legnosa vergine - segnala a riguardo il tiranese Walter Righini, presidente nazionale Fiper -, il prezzo del riscaldamento per la stagione invernale 2022-2023 rimane nella stragrande maggioranza dei casi stabile o con aumenti limitati e comunque non superiori al 5-10% per compensare in particolare l’aumento del prezzo della legna".

Questi dati testimoniano l’importanza del valore del teleriscaldamento, inteso come strumento per valorizzare le risorse rinnovabili - biomasse, geotermia, calore di scarto - presenti sul territorio per produrre energia termica ed elettrica in cogenerazione a chilometro zero. "Non è un caso che in Germania per far fronte al caro energia e proporre soluzione di ampio respiro, il governo abbia destinato circa 2,98 miliardi di euro a nuove reti di teleriscaldamento green e all’estensione delle reti già esistenti – proseguono da Fiper -. Anche il governo svizzero si sta muovendo in tale senso, investendo diversi miliardi di franchi in nuove reti di teleriscaldamento rinnovabile per ridurre la dipendenza dal gas. Roma invece con il PNRR ha destinato esclusivamente 0,2 miliardi di euro sulla promozione di sistemi di teleriscaldamento efficiente".

Molte imprese … "hanno iniziato a investire nella produzione e autoconsumo di energia da biomassa o pellet per far fronte all’aumento della bolletta e poter rimanere competitive. Sul fronte pubblico, comuni montani stanno valutando di passare dal metano all’impiego delle biomasse. Chiediamo quindi al Governo di ridurre l’IVA dal 10% al 5% per promuovere ulteriormente il teleriscaldamento a biomassa. Attualmente invece tale riduzione è prevista esclusivamente per gli impianti domestici alimentati a gas". "Le biomasse rappresentano il primo serbatoio di accumulo di energia a costo zero, un’importante risorsa per promuovere la transizione ecologica, partecipare a ridurre il costo delle bollette".