Tangenziale "olimpica" al Trippi, il sindaco ribadisce tutti i "no"

Il progetto è stato ridimensionato. Barbara Baldini: "Una soluzione che non ci soddisfa affatto"

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IN VALTELLINA

di Fulvio D’Eri

Lo svincolo dei Trippi si farà. Punto. La virgola invece è sulle modalità della realizzazione di un’opera, una bretellina, che sta facendo discutere parecchio e che ha provocato forti malumori. L’opera in questione, inserita tra quelle olimpiche e quindi finanziata grazie all’evento a cinque cerchi di Milano Cortina 2026, è quella che sorgerà sullo snodo del Trippi, posto quasi interamente nel Comune di Montagna, e che prevede un viadotto sopraelevato utile per bypassare il famigerato passaggio a livello dove attualmente si innesta o finisce la tangenziale di Sondrio.

Una bretella di poche centinaia di metri che poi si congiungerà con l’attuale percorso della SS 38 vicino alla ditta di trasporti Gianolini. Una soluzione che, contrariamente a quella ipotizzata dall’Anas nei primi anni 2000 e cioè con un collegamento di oltre 4 chilometri fino a oltre Poggiridenti, non risolverà di certo il problema viabilistico della zona. Ma tanto è.

Dopo la conferenza di servizi dello scorso 20 ottobre, nel corso della quale si è preso in esame il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera, il primo cittadino di Montagna Barbara Baldini aveva espresso il suo parere negativo, confermato sostanzialmente anche dopo l’incontro di ieri in Provincia, al quale ha partecipato anche Luigi Valerio Sant’Andrea, commissario straordinario della società Infrastrutture Milano-Cortina 2026 Spa. "È stata ribadita la volontà di realizzare quest’opera così come già ci era stato detto nella conferenza di servizi – dice Barbara Baldini -, una soluzione che non ci soddisfa affatto. Ieri, perlomeno, sono state sentite tutte le parti coinvolte, tutte le opinioni e le problematiche sono state messe sul tavolo e portare a conoscenza del commissario Sant’Andrea. Verrà valutata la situazione e ci si è dati appuntamento per una prossima riunione. È chiaro però che non c’è nessuna possibilità di spostare la ferrovia, così come avevamo chiesto noi.

Vedremo se e quali modifiche verranno fatte alla proposta iniziale". Il Comune di Montagna si augura che vengano apportati sensibili cambiamenti all’attuale proposta. "Una proposta che non ci tutela affatto e che desta forti perplessità". Tanti i no dai residenti di Montagna piano che vedranno un cantiere (durata due anni) su spazi risicati e trafficati con la costruzione di un viadotto di 350 metri oltre alla rotonda su via Europa e lo svincolo. I residenti chiedono che si torni al vecchio progetto che superava Poggiridenti arrivando sino a Tresivio, utilizzando nel caso anche fondi del territorio come è già stato fatto in passato (vedi Bim, Camera di commercio, ecc.).

Per loro la soluzione è peggio del male attuale per un evento che durerà pochi giorni.