Stretta nel Cantone dei Grigioni Ristoranti chiusi fino metà mese

A fronte di una diminuzione dei positivi in Svizzera regione in controtendenza

Dalle 23 di ieri, venerdì 4 dicembre, nel Canton Grigioni sono entrate in vigore norme più restrittive allo scopo di contenere il numero dei nuovi contagi di Covid-19.

Negli ultimi giorni in Svizzera il numero di casi ha registrato un lieve calo. Nei Grigioni il numero è, in controtendenza, in lieve aumento o si mantiene stabile a livelli elevati.

Attualmente nel Cantone 734 persone si trovano in isolamento e 1076 sono in quarantena. Da ottobre il numero di decessi è più che raddoppiato. Più della metà delle persone risultate positive ai test non sa dove si è contagiato. "A seguito di questa situazione – sottolineano le autorità elvetiche – su incarico del Governo, lo Stato maggiore di condotta cantonale (Smcc) ha elaborato un piano di protezione globale per far fronte alla pandemia di Covid-19".

Da ieri sera, fino almeno al 18 dicembre, saranno vietati gli assembramenti e gli incontri di più di 10 persone negli spazi pubblici e privati. Fanno eccezione assemblee ed eventi politici. Funzioni religiose e funerali possono essere svolti in presenza di al massimo 50 persone a condizione che le regole inerenti il distanziamento sociale nonché i piani di protezione vengano rispettati rigorosamente. Gli esercizi di ristorazione, anche quelli situati in comprensori sciistici, rimarranno chiusi fino al 17 dicembre 2020 compreso.

Esistono eccezioni per servizi take-away, servizi a domicilio, mense e ristoranti di alberghi che servono i propri ospiti.

Rimangono chiusi i luoghi di intrattenimento e del tempo libero come cinema, teatri, musei, biblioteche, club, centri benessere, piste di ghiaccio.

Fanno eccezione gli impianti per il tempo libero che si trovano all’aperto – come le piste da sci - e le strutture benessere degli alberghi per i loro ospiti.

Intanto in Valtellina i malati Covid-19 ricoverati nelle strutture ospedaliere della provincia di Sondrio, principalmente al Morelli, sono 174, di cui 11 in Terapia intensiva, per una situazione che rimane stazionaria. Da mercoledì sono state ricoverate 26 persone, di cui tre già dimesse, mentre se si considera la seconda ondata della pandemia si arriva a un totale di 780 con quasi 500 dimessi. I decessi salgono a 111: da mercoledì sono morte quattro persone, tre nate negli anni Trenta e una negli anni Quaranta. Michele Broggio