Sondrio, mille euro al giorno dalla droga: sgominata banda di spacciatori nigeriani

Vendevano a 60 assuntori, tutti valtellinesi, tra cui tossicodipendenti ma anche insospettabili, imprenditori e persone decisamente abbienti

Sondrio, spacciano al parco giochi

Sondrio, spacciano al parco giochi

Sondrio, 10 giugno 2019 - Lo spaccio di cocaina ed eroina rendeva bene ai pusher nigeriani che, nei giorni scorsi, sono finiti in manette, colpiti da ordinanze di custodia cautelari eseguite dai carabinieri del Comando provinciale di Sondrio dopo sei mesi di indagini, coordinate dai pm Stefano Latorre e Marialina Contaldo. Mille euro al giorno: questo l’introito stimato dai militari dell’Arma, che hanno anche trovato riscontri interessanti a conferma dello stile di vita condotto dagli arrestati. Tutti, infatti, sfoggiavano vestiti griffati, telefonini di ultima generazione, e potevano anche permettersi di organizzare serate fuori provincia caratterizzate da eccessi. Il tutto spacciando a 60 assuntori, tutti valtellinesi, tra cui tossicodipendenti ma anche insospettabili, imprenditori e persone decisamente abbienti che potevano permettersi di incontrare i pusher tre volte al giorno, spendendo quindi quotidianamente oltre 60 euro, quasi duemila euro al mese.

«Gli arresti a Sondrio eseguiti dall’Arma confermano che nella città lo spaccio di droga è governato dalla mafia nigeriana – commenta Riccardo De Corato, assessore a sicurezza, immigrazione e polizia locale di Regione Lombardia -. Un plauso alla Compagnia dei carabinieri di Sondrio per questa decisiva operazione che, dopo una lunga indagine, è riuscita ad arrestare 6 giovani e a portare alla luce questa holding nigeriana dello spaccio. Addirittura le tre bande individuate si erano unite per decidere il prezzo della droga, così da evitare la concorrenza sleale, e il territorio dove spacciare. L’operazione ha portato alla luce questa catena etnica dello spacio dove i manovali erano anche studenti nigeriani, tutti richiedenti asilo, che frequentavano puntualmente il programma nazionale d’integrazione. L’operazione ha permesso di individuare anche i consumatori: molto spesso mamme e papa che, senza scrupolo, acquistavano le sostanze nei giardinetti come quelli di via Lusardi con i bambini al seguito o a pochi metri dalle scuole. Tutti sono stati giustamente segnalati ai servizi sociali».

«Quello che emerge, ancora una volta, da questa operazione, è che molti degli spacciatori arrestati sono richiedenti asilo – prosegue De Corato -. Riconferma, questa, del fatto che il flusso di asilanti voluto dalle politiche dal centro sinistra non ha altro che portato delinquenza. Molti scelgono la strada facile per fare soldi: tra il 2008 e il 2018 sono stati individuati, in Lombardia, 38 boschetti della droga in mano alla criminalità africana. Secondo i dati Istat, nel 2016 in Lombardia, il 55.05% dei denunciati per droga è straniero. La comunità nigeriana, sempre secondo l’Istat, è quella al primo posto per clandestinità, con 20 irregolari ogni 100 presenti nel complesso della Lombardia. Continuo a dirlo: a seguito della politica buonista e benaltrista dei governi di centro-sinistra Letta, Renzi e Gentiloni esiste un problema nazionale del consumo della droga, bisogna subito intervenire con misure adeguate dalla repressione a iniziative sanitarie obbligatorie. Non è più possibile concepire uno stato che tuteli l’uso personale degli stupefacenti, sarebbe come avallare il suicidio di una persona».