Sondrio, duro colpo allo spaccio di eroina e cocaina

L'indagine della Squadra Mobile: sei persone, cinque gli stranieri, sono finite in manette

Uno degli arrestati in manette dopo le indagini degli uomini della Squadra Mobile

Uno degli arrestati in manette dopo le indagini degli uomini della Squadra Mobile

Sondrio - Gli uomini della Squadra Mobile della Questura - guidati dal dirigente Carlo Bartelli - hanno inflitto un duro colpo alla spaccio di eroina e cocaina in città. All’alba di ieri, a conclusione dell’indagine denominata “Biker express 21”, coordinata dal sostituto procuratore Giulia Sicignano, è stato sgominato un gruppo formato da cittadini di nazionalità nigeriana. Cinque gli stranieri finiti in carcere, più un uomo nato e residente nel capoluogo, che procaccia va i clienti. Le sei misure cautelari in carcere sono state emesse dal Gip Antonio De Rosa. Gli stranieri, sui 30 anni di età, sono tutti regolari sul terrorio nazionale con domicilio a Sondrio. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti ieri, negli uffici di via Sauro, dal vicequestore Bartelli. Il dirigente ha ricordato che tutto ha preso il via a "fine settembre 2020, a seguito del ricovero al Pronto soccorso di Sondrio di un uomo per abuso di alcol e cocaina che aveva acquistato da un extracomunitario in una via centrale di Sondrio".

Il capo della Mobile ha sottolineato che la rete di distribuzione era "molto efficace. L’acquisto avveniva a seguito di più contatti telefonici con gli acquirenti. Nella prima telefonata veniva ordinato lo stupefacente e nella seconda veniva stabilito il posto dello scambio". Gli indagati raggiungevano il luogo della “vendita” in bicicletta, da qui il nome dell’operazione. Il vicequestore Bartelli ha specificato che "cercavano di evitare strade dove ci sono sistemi di videosorveglianza comunale". Erano molto attenti anche nella scelta dei punti di spaccio, che venivano indicati con riferimenti alternativi all’esplicito nome della via, nella quale poi sarebbe poi avvenuto l’incontro. I riferimenti più comuni per indicare i luoghi di spaccio erano “al ponte o al bridge”, nel caso in cui l’incontro doveva avvenire lungo il Mallero Cadorna; “Small street”, per indicare invece la pedonale che dalla via Torelli conduce a via Maffei. Alcune cessioni venivano effettuate anche a domicilio. Gli indagati si erano divisi in due gruppi distinti. In pochi mesi hanno effettuato 450 cessioni di cocaina e più di 600 di eroina a circa un centinaio di assuntori locali. I prezzi? "Cinquanta euro per mezzo grammo di cocaina - ha ricordato Bartelli - 30 euro mezzo grammo di eroina". Gi spacciatori, durante il trasporto, tenevano la droga in bocca (era in palline confezionate appositamente), così in caso di controllo poteva essere deglutita.