Piano sanità, tre comitati di cittadini per un coro di "no"

I sodalizi di Chiavenna, Morbegno e Sondalo bocciano il progetto del Politecnico di Milano

I cittadini si sono mobilitati nei diversi mandamenti per un tema scottante (Anp)

I cittadini si sono mobilitati nei diversi mandamenti per un tema scottante (Anp)

Chiavenna (Sondrio), 16 novembre 2019 - I tre comitati in difesa dei presìdi della Valtellina e della Valchiavenna si uniscono nel respingere il progetto proposto dai tecnici del Politecnico di Milano. «Anni fa – sottolineano gli attivisti del «Comitato a difesa della sanità di montagna – io sto con il Morelli» del comitato «Insieme per l’ospedale di Chiavenna» e del comitato «Salviamo la nostra sanità» - ci avevano presentato la sanità di montagna prospettandola come la soluzione ideale e invece, oggi, ci ritroviamo con un progetto che eguaglia il nostro territorio montano ad una qualsiasi area metropolitana». Dopo la chiara e netta presa di posizione di sedici sindaci di Tirano e Bormio ora, a respingere la proposta del Politecnico si sono aggiunti anche i tre comitati di cittadini che, fin da subito, si sono schierati a tutela dei presìdi di Chiavenna, Morbegno e Sondalo.

«Dopo aver visionato lo studio del Politecnico sul futuro della nostra sanità, appoggeremo tutti uniti la decisione di respingerlo – sottolineano gli attivisti - Malgrado le intenzioni di riuscire a leggere una situazione complessa e l’approfondita analisi compiuta, le proposte finali di questo studio risultano in perfetta continuità con quanto accaduto in passato e non fanno altro che proseguire quanto già iniziato e attuato dal Piano di organizzazione aziendale strategico degli ultimi decenni, con risultati esattamente opposti alla riqualificazione della rete ospedaliera. Ci troviamo in continuità con reparti e servizi che chiudono, lasciando scoperti i vari territori, lunghe liste di attesa che obbligano a rivolgersi al privato pagando ed un servizio di emergenza/urgenza con le automediche sempre più distanti». In attesa del prossimo passaggio istituzionale – il 20 novembre si terrà, a Sondrio, un tavolo territoriale sul tema della sanità convocato dal presidente della provincia Elio Moretti – i comitati chiedono, con forza «a tutti i sindaci della provincia di Sondrio di respingere il piano del Politecnico». «Contestualmente chiediamo agli stessi sindaci di rivendicare un nuovo, serio ed urgente confronto con Regione Lombardia, con lo scopo di porre fine all’inaudito e progressivo depauperamento della nostra sanità che, per quanto riguarda i comitati, è ben lontana dal concetto di sanità di montagna a cui protendiamo per ritenerci soddisfatti».

Il piano del Politecnico , oltre a proporre un mantenimento dei presìdi di Chiavenna – in tal senso si parla di ospedale di comunità - e di Morbegno ha decretato lo spostamento, da Sondalo a Sondrio, quattordici posti letto compensati da un potenziamento, nel primo nosocomio, Traumatologia, Unità spinale e Pneumologia – creando così una sorta di «ospedale di montagna». Ed è proprio sulle modifiche a cui il Morelli andrebbe incontro che i sindaci dell’Alta Valle hanno concentrato le proprie critiche all’interno di un documento approvato nelle scorse settimane nel quale gli amministratori sottolineano, tra le altre cose, come la creazione di un «Dipartimento emergenza montagna» non sia supportata da alcun quadro normativo. Una partita molto importante per chi vive in alta Valtellina, legata a una viabilità difficile e alle bizze del tempo. Si pensi ai malati del piccolo Tibet costretti in inverno a dure trasferte verso quello che un tempo fu una vera eccellenza a livello nazionale, il Morelli di Sondalo, che oggi vede padiglioni abbandonati.