Tempo di rinnovo delle concessioni idroelettriche in provincia di Sondrio. Una problematica assai sentita e che fa discutere un po’ tutti i soggetti politici. "Nel rinnovo delle concessioni chiediamo a Regione Lombardia di premiare chi investe in sicurezza e di escludere invece chi non ha pagato le somme dei cosiddetti canoni aggiuntivi". A chiederlo, con un ordine del giorno collegato al bilancio di previsione che sarà discusso in aula tra pochi giorni, è il consigliere regionale Pd Jacopo Scandella che, insieme al segretario provinciale di Sondrio Iannotti, interviene sulla questione: "A oggi sono state indette due procedure di riassegnazione relative alle concessioni di grande derivazione idroelettrica denominate "Codera-Ratti-Dongo" e "Resio", mentre per le restanti il rinnovo deve essere ancora definito. Chiediamo che nel rinnovo delle successive concessioni siano premiati gli investimenti nell’ambito della sicurezza dei processi e dei manufatti connessi alle derivazioni idroelettriche, oltre che alla quantità e qualità dell’occupazione sui territori. Chiediamo, inoltre, che la Regione si attivi per recuperare dai concessionari le somme relative ai canoni aggiuntivi dovuti per la prosecuzione temporanea delle concessioni scadute, oltre a tutti gli oneri dovuti. Chi non fosse in regola con quei pagamenti, indispensabili per fornire servizi e investimenti sui territori, dovrebbe essere escluso dalla riassegnazione".
"La provincia di Sondrio è interessata al rinnovo di 9 delle 18 grandi derivazioni idroelettriche per le quali sono scadute le concessioni - continua Iannotti - che rappresentano da sole quasi il 70% della potenza nominale annua complessiva prodotta da tutti gli impianti lombardi con la concessione scaduta. È importante che accanto all’aspetto economico assuma un rilievo ancora più importante il tema sicurezza idraulica e ambientale e quello dell’occupazione: non solo devono essere conservati i posti di lavoro esistenti, ma vanno implementati. In 40 anni se ne sono persi quasi 1.000". Fulvio D’Eri