Sci, la Svizzera resta aperta e batte la pandemia

Il direttore del Turismo: "La nostra scelta si è rivelata vincente, l’attività sulle piste non ha provocato focolai rilevanti"

sci in Engadina: le piste qui sono rimaste attive (archivio)

sci in Engadina: le piste qui sono rimaste attive (archivio)

Tirano (Sondrio), 24 febbraio 2021 - Italia e Francia hanno chiuso le piste da sci e la Svizzera ringrazia. Senza la concorrenza o quasi del resto d’Europa sono state le località oltreconfine a confermarsi regine dell’inverno 2020/21. "Abbiamo ricevuto tanti attacchi dall’estero, ma la nostra scelta si è rivelata vincente – spiega Martin Nydegger, direttore di Svizzera Turismo - L’apertura delle piste da sci non ha provocato focolai rilevanti e anche nei luoghi in cui si sono verificati contagi siamo riusciti a limitarli all’interno degli alberghi, grazie al pronto contenimento da parte delle autorità sanitarie". È il caso dei focolai di variante inglese e sudafricana registrati a gennaio a St.Moritz dove, al netto della quarantena imposta a ospiti e dipendenti dei due hotel di lusso, l’attività degli impianti sciistici e delle scuole di sci è ripresa dopo pochi giorni, una volta esclusi ulteriori contagi grazie a un test di massa a cui è stata sottoposta buona parte della popolazione.

«La nostra reputazione non è stata danneggiata, anzi l’aver gestito bene questi casi ha rafforzato la nostra immagine – conferma Nydegger – La curva di nuovi contagi sta scendendo in tutta la Confederazione e l’aver garantito l’apertura degli impianti in maniera responsabile ha permesso a tanti nostri connazionali di usufruire delle vacanze invernali e ritrovare un po’ coraggio e fiducia, seppure in un momento così difficile". A sciare in Engadina e sulle montagne del Canton Ticino non c’erano solo svizzeri, l’impresa è riuscita anche a diversi italiani che non hanno resistito all’idea di trascorrere un anno intero senza poter mettere gli sci ai piedi. Certo rispetto all’anno scorso il calo c’è stato, -23% a dicembre e -40% a gennaio per il Canton Grigioni. Una flessione dovuta più alla necessità di contingentare l’accesso alle piste e agli impianti di risalita per evitare assembramenti che non all’assenza di turisti.

Anzi da questo punto di vista lo stop deciso in Italia e in Francia è stato il miglior alleato per gli impianti d’oltralpe, che hanno già esaurito le loro disponibilità nei weekend praticamente fino a fine stagione. Vinta la sfida della settimana bianca adesso la Svizzera è concentrata per riuscire a completare al più presto la vaccinazione di massa, ma in questo caso i numeri procedono a rilento come in Italia. "L’incertezza sulle forniture impone ancora prudenza" spiega Norman Gobbi, governatore del Canton Ticino.