"No al cemento in aree esondabili"

Tangenziale, Codurelli rilancia le preoccupazioni espresse dal tecnico Spavetti sul progetto cantierizzato

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Ancora polemiche sulla tangenziale di Tirano. Sebbene i cantieri siano aperti, dopo che il Consiglio di stato ha respinto alcuni mesi fa gli ultimi ricorsi, e i lavori siano iniziati, su un tratto che sicuramente è essenziale per la viabilità valtellinese perché permetterà di bypassare l’abitato di Tirano e di evitare a turisti e residenti code spesso chilometriche, non sono terminate invece le lamentele verso l’opera "Olimpica".

"A fronte di oltre 130 eventi estremi legati al clima che dall’inizio dell’anno, si tratta del numero di eventi più alto della media annua dell’ultimo decennio – dice Lucia Codurelli, ex deputato del Pd - che hanno investito il nostro Paese, sentir ancora parlare di eventi imprevedibili non è più accettabile. Occorre dire basta a interventi che disattendono a norme e piani approvati dai Comuni. La tangenziale di Tirano non risponde a tali requisiti. L’impatto del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti ed è sempre più preoccupante: dall’emergenza caldo, agli acquazzoni intensi, alle grandinate, trombe d’aria e alluvioni. A lanciare l’allarme è la Società italiana di medicina ambientale, commentando l’ultima alluvione che ha colpito le Marche con gli 11 morti e ancora due dispersi, per non dimenticare la recente tragedia della Marmolada con 7 morti".

Lucia Codurelli vorrebbe un intervento e accusa apertamente le istituzioni: "Basta piangere dopo gli eventi! Occorre pensarci prima! Purtroppo non è così, assistiamo a un tracciato della tangenziale di Tirano che viola le norme esistenti approvate dai Comuni attraverso l’occupazione delle zone di esondazione Pai (Piano assetto idrogeologico) come da più denunce puntuali fatte dal geometra Spavetti senza risposte alcune".

E poi ancora: "Alla luce dei cambiamenti climatici, di ciò che è avvenuto anche pochi giorni fa nelle Marche, ritengo inaccettabili le passerelle di campagna elettorale in totale disprezzo della sicurezza ambientale e delle norme di legge approvate e non rispettate". Secondo Codurelli "si occupa terreno, violando le norme Pai di fascia A, incentivando il rischio esondazione in area già a rischio. E alle Istituzioni va bene? Non è più possibile continuare ad ignorare quanto già rilevato nel 2000 e cioè che 1.100 Comuni erano stati definiti “a rischio idrogeologico molto elevato“". Fulvio D’Eri