Le domestiche italiane spose felici in Svizzera

Uno studio dedicato alla migrazione femminile dalla Valchiavenna e valli vicine racconta tante storie di lavoro e unioni oltre confine

Migration

di Giovanni Meroni

Uno studio dedicato alla migrazione femminile lombarda, nel periodo del Dopoguerra, nel Canton Grigioni.

C’è questo alla base della ricerca condotta dalla storica Francesca Nussio e promossa dall’Istituto per la ricerca sulla cultura grigione.

Attraverso le interviste fatte ad una ventina di persone, la ricercatrice ha registrato i loro racconti di vita, tracciandone una mappa delle ragioni, dei percorsi, ma anche delle difficoltà e delle soddisfazioni che queste donne hanno incontrato emigrando in Svizzera.

Lo studio è poi convogliato nella pubblicazione di un libro molto interessante dal titolo “Donne d’oltre frontiera. Storie di migrazione tra Lombardia e Grigioni nel secondo dopoguerra”.

Una delle protagoniste riassume così la situazione da lei osservata nel Comune di Brusio, in Valposchiavo.

"Tante italiane hanno sposato gente svizzera. Erano tutte qui a lavorare. Quasi in ogni casa c’era una persona che poi restava qui.

Era tutta una tiritera (una catena). Si chiamavano l’un l’altra". Il libro si basa su una serie di interviste a donne, nate tra il 1925 ed il 1946 in provincia di Sondrio ed altre province limitrofe che, da giovani, si sono recate per lavoro nelle valli di confine, la Valposchiavo e la Val Bregaglia.

Chiunque conosca la realtà delle valli di confine grigioni nella seconda metà del XX secolo quasi certamente ha conosciuto donne di origine italiana, in special modo valtellinesi o valchiavennasche, giunte a lavorare come domestiche, cameriere o aiutanti agricole e poi entrate a far parte delle comunità locali attraverso il matrimonio.

Molte altre si sono invece fermate in Svizzera per periodi circoscritti per poi rientrare, successivamente, in Italia.

Altre ancora non hanno mai lasciato davvero il proprio paese, ma attraversavano il confine giornalmente come frontaliere.

La storia delle donne migranti è sempre passata in secondo piano rispetto ad altri studi storiografici, benchè la parte femminile sia stata una componente, anche statisticamente, molto significativa.

"Questo studio – scrivono dall’Istituto per la ricerca sulla cultura grigione, con sede a Coira – apre un nuovo importante capitolo nella storiografia regionale, fornendo una nuova pagina alla storia della migrazione italiana in Svizzera che, finora, si è concentrata soprattutto sui flussi diretti verso i centri più industriali ed urbanizzati".