La Gamec si trasforma. Come una piazza aperta

La Gamec di Bergamo, guidata da Lorenzo Giusti, registra una crescita di contributi privati e visitatori. La nuova sede, pronta nel 2026, sarà un luogo aperto e coinvolgente.

La Gamec si trasforma. Come una piazza aperta

La Gamec si trasforma. Come una piazza aperta

Una crescita rilevante, nonostante il calo durante il periodo pandemico, di contributi privati, collaborazioni con scuole, istituzioni internazionali e locali, visitatori che passano, infatti, dai 45mila del 2017 ai 174mila del 2023. Il tutto sotto la guida, a partire dal 2018, di Lorenzo Giusti.

La Gamec (Galleria d’arte moderna e contemporanea) negli ultimi anni si è confermata uno dei “gioielli“ culturali di Bergamo, in grado di attrarre sempre più visitatori e appassionati d’arte. Il bilancio è stato fatto alla presentazione del documento programmatico fino al 2030. L’intento è crescere, produrre, trasformarsi e trasformare la città attorno a sé. E centrale, in questo processo di cambiamento e radicamento, sarà la nuova sede nell’ex Palazzetto dello sport di via Pitentino, i cui costi superano i 18 milioni, che sarà pronta nella primavera del 2026.

"Un museo – spiega l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti – per calarsi nel contemporaneo. Trovando nel linguaggio artistico gli strumenti per interpretarlo. La nuova Gamec me la immagino un luogo dove le barriere sono invisibili e attraversabili, capace di superare le mura del museo e della città per coinvolgere e co-progettare". In definitiva, uno spazio non solo da visitare ma da abitare e vivere. "La nuova Gamec – sottolinea il sindaco Giorgio Gori – sarà una piazza aperta sulla città".

"Un cambiamento necessario – commenta Alberto Barcella, presidente Gamec – che chiedevamo da tempo. Ora ne vedremo la realizzazione grazie al Comune, al contributo di Intesa San Paolo e ai fondi del Pnrr".

Michele Andreucci