Sondrio, i bimbi e l’influenza: è boom di ricoveri

Risulta occupato il doppio dei posti letto rispetto alla media

Reparto pediatria in ospedale

Reparto pediatria in ospedale

Sondrio -  A Sondrio l’influenza manda ko un gran numero di bambini e costringe l’Asst Valtellina e Alto Lario a riorganizzare il reparto pediatrico. Gli accessi al Pronto Soccorso, da un paio di settimane, si susseguono al ritmo di una trentina al giorno e, nei casi più gravi, si rende necessario il ricovero. Nel reparto di Pediatria dell’Ospedale di Sondrio si arriva a un massimo di 18 posti letto occupati, contro una media di 8-10 in altri periodi.

Sono le conseguenze dell’infezione da virus influenzale e parainfluenzale, che ha raggiunto i numeri di un’epidemia tra i bambini, in particolare quelli più piccoli, ma non ancora il picco. Al Pronto Soccorso pediatrico le visite sono garantite per tutti, ma i tempi di attesa si sono dilatati e si è resa necessaria una riorganizzazione degli spazi e delle risorse per far fronte alle richieste in continuo aumento. La raccomandazione è di riservare l’accesso alle situazioni che ai genitori appaiono più preoccupanti per evitare sovraffollamenti e disagio, rivolgendosi in prima battuta al pediatra di famiglia che conosce il bambino ed è in grado di seguirlo durante il decorso della malattia.

«Il virus era certamente atteso - spiega la dottoressa Lorella Rossi, direttore del Dipartimento materno infantile dell’Asst Valtellina e Alto Lario -, ma è arrivato in anticipo rispetto alle previsioni, trovando bambini fragili, dopo due anni di isolamento e l’uso della mascherina, senza le difese immunitarie. Mi riferisco, in particolare, ai bambini da 1 a 3 anni che, non avendo anticorpi, vengono colpiti dal virus respiratorio sinciziale, una delle cause più comuni della bronchiolite, una forma infiammatoria dei piccoli bronchi che può essere assai delicata nel neonato-lattante". "Da giorni, ormai, in reparto tutti i letti sono occupati, anzi ne abbiamo aggiunti alcuni in più - continua la dottoressa Rossi -, ma cerchiamo di garantire a tutti la massima assistenza e manteniamo attiva la rete di contatti con i centri lombardi di secondo livello per la gestione dei casi più gravi". Ecco alcuni consigli. "Per i bambini più piccoli in particolare - conclude la dottoressa Rossi - è consigliabile evitare di frequentare i luoghi molto affollati, ad esempio i centri commerciali, e attendere la completa guarigione prima di riavviarli alla normale vita sociale. Per ridurre il rischio di contagio è consigliabile lavare frequentemente le mani e rispettare il distanziamento sociale in presenza di persone raffreddate o influenzate, a cominciare dagli stessi genitori o di chi si prende cura del bambino".