Valfurva (Sondrio) – È stato salvato da morte certa e ora a due giorni di distanza sta muovendosi tra i boschi del Parco dello Stelvio, monitorato dagli studiosi che quando lo hanno liberato lo hanno dotato di gps e di un marchio.
“Qualche giorno fa ci è stato segnalato un cervo in difficoltà nei boschi di Valfurva – racconta il direttore del parco Franco Claretti – i nostri addetti sono così andati immediatamente a controllare, liberandolo poiché era rimasto incastrato”. Il cervo, un esemplare adulto di notevoli dimensioni, era rimasto incastrato in una rete per la protezione degli ovicaprini, forse qualche giorno prima. “Poi probabilmente ha girovagato per i boschi, sicuramente non senza alcune difficoltà - ha spiegato la ricercatrice Chiara Giari, collaboratore del Parco dello Stelvio proveniente dall’Università di Siena – a un certo punto il cervo è arrivato in una zona dove vi sono molti rovi ed è rimasto incastrato, finendo a terra. È rimasto così sicuramente per qualche ora”. Un team di esperti dopo averlo bendato per tenerlo calmo, con estrema pazienza lo ha rimesso in libertà. È stato necessario tagliargli i palchi, che comunque cadono ogni anno e poi ricrescono.
“Il cervo sta bene – ha sottolineato Giari – un mio collega l’ha seguito tramite il gps che è tracciato sui nostri sistemi e supporti informatici. Non si è allontanato di molto. Continua ad aggirarsi nei boschi di Valfurva. Non pare abbia particolari problemi”. Il Parco dello Stelvio da una decina di anni ha attivato il progetto ‘Cervo’: «Quello che interessa con questo progetto, è valutare ad ampio spettro l’ecologia del cervo e quindi indagare e analizzare il ruolo del cervo nel Parco”.