Il Rally Valtellina mette la “retromarcia“ in vista del referendum

La rassegna si svolgerà il 10 e 11 giugno e non il 12, giorno della chiamata alle urne. Su Fb gli spot dei partecipanti

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La Coppa Valtellina anticipata di un giorno per il referendum Ma si farà. Dissolti come neve al sole i dubbi, sorti all’indomani della decisione di istituire il 12 giugno l’election day (referendum ma in alcuni casi anche amministrative), il rally prenderà regolarmente il via ma verrà anticipato a venerdì 10 e sabato 11. Lo ha deciso l’Ac Sondrio presieduta da Roberto Mariani che ha rivisitato il tracciato "per non intralciare i paesi con i seggi aperti". Saranno così sessantotto i chilometri di un rally che, nella sua 65^ edizione, continuerà a essere valevole per la Coppa Rally di Zona2, quella che include Lombardia e Liguria e tappa anche del Campionato R Italian Trophy. Un rally che ha una lunga storia. La Coppa Valtellina, infatti, è la competizione rallistica italiana più longeva fatta eccezione per la siciliana Targa Florio. "Organizzare un rally è sempre difficile specie se si ha poco tempo a disposizione - afferma Mariani che dallo scorso anno ha ripreso in mano le redini della corsa sondriese -: avevamo già imbastito l’edizione 2022 secondo determinati standard che abbiamo dovuto rivoluzionare dopo l’inserimento del referendum che ci ha costretti a modificare la data e a rivisitare il percorso. Tutto è però confermato compreso il rally Green in coda alla gara". Nei giorni scorsi sulla pagina facebook Rally Coppa Valtellina, l’organizzazione ha iniziato a pubblicare dei veri e propri spot della gara promossi dagli stessi concorrenti. Il messaggio, quanto mai intrigante, è il seguente: "Dalla tradizione ai giovani talenti: vi aspetto il 10 e 11 giugno al Coppa Valtellina, 65 anni di storia, per una sfida da giocarsi all’ultima curva! Il prossimo a salire sul gradino più alto del podio, potresti essere Tu!". Le iscrizioni si apriranno il 10 maggio e si chiuderanno i primi di giugno. Teatro della contesa saranno le speciali Mello, Berbenno, Montagna e Carona. Fulvio D’Eri