Crisi alle spalle, ma Sos occupazione

Aziende in ripresa, i dati Istat però evidenziano una riduzione dei posti pari a 9.600 unità: 7.000 a Lecco e 2.500 a Como

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di Roberto Canali

Si sono lasciate la pandemia alle spalle le aziende del Lario dove a preoccupare c’è solo l’occupazione, che non è ancora tornata ai livelli precedenti al 2020. I dati dell’Istat evidenziano per il 2021 una riduzione del numero di occupati pari a 9.600 unità: 7.000 a Lecco e 2.500 a Como. Anche il tasso di occupazione del 2021 è inferiore a quello dell’anno precedente, sceso dal 66% al 65,5%. Il tasso di disoccupazione a Lecco è passato dal 5,3% al 5,5%, mentre a Como è salito dal 5,6% al 7,5%. Nell’area lariana il pendolarismo per motivi di lavoro riguarda circa il 30-32% degli occupati, senza considerare i lavoratori autonomi e quelli del pubblico impiego, con destinazione in oltre metà dei casi nell’area milanese e della Brianza monzese con punte più elevate nel lecchese che nel territorio comasco, dove molto diffusi risultano i movimenti frontalieri verso il Canton Ticino.

È invece poco consistente l’interscambio di lavoratori fra le due province lariane: 5-6 mila lecchesi verso imprese comasche e viceversa. Lo squilibrio fra domanda e offerta di lavoro, presente da tempo nelle due province lariane, è andato crescendo nell’ultimo triennio. Sia sotto l’aspetto quantitativo con una offerta di neo-diplomati inferiore alle richieste delle imprese, sia dal punto di vista qualitativo con le competenze dei lavoratori che non sempre adeguate alla necessità delle aziende. Ciononostante il numero delle nuove società ha registrato nel corso del 2021 è tornato in segno positivo registrando un +0,6% rispetto al 2020, quando molti erano stati costretti a chiudere per la pandemia, con 4mila nuove attività. La produzione industriale è aumentata mediamente sul Lario di circa il 15%, superando i livelli produttivi del 2019. Meno netta è risultata la ripresa produttiva nell’artigianato, ma comunque superiore al 10% rispetto al 2020, risalita fino a sfiorare i livelli pre-pandemia.

La quota di imprese industriali tornate a investire si è ampliata del 12% considerando l’area lariana nel suo complesso, un recupero consistente, ma non sufficiente a compensare la riduzione del 2020 rispetto al 2019. Nell’artigianato soprattutto a Como e nel commercio in particolare a Lecco il segmento delle imprese investitrici è invece risalito ai livelli pre-pandemia. Solo parziale, invece, il recupero della quota di imprese del settore dei servizi che ha effettuato investimenti: una crescita del 5% a fronte di una flessione dell’11% dell’anno precedente.