Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco travolto dai debiti

L’ente ha un’esposizione molto elevata: alcuni creditori stanchi di aspettare procedono con la messa in mora

Il direttore del Consorzio turistico di Valmalenco e Sondrio, Roberto Pinna

Il direttore del Consorzio turistico di Valmalenco e Sondrio, Roberto Pinna

Chiesa in Valmalenco (Sondrio), 15 gennaio 2020 - Il Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco naviga decisamente in cattive acque, e con i creditori che stanno iniziando a battere cassa rischia grosso. La situazione è grave: il Consorzio, finanziato per gran parte con soldi pubblici (dall’Amministrazione Provinciale di Sondrio, dalla Comunità montana Valtellina di Sondrio e dall’Unione dei Comuni della Valmalenco), oltre che, con una quota minore rispetto agli enti locali, dalla società che gestisce gli impianti, la Fab (Funivia al Bernina), e, in misura molto inferiore, quasi irrilevante, dagli altri privati, registra da anni perdite d’esercizio che sono arrivate ad un totale di oltre 200mila euro, compresi i debiti verso i fornitori. Un debito che rischia di pesare come un macigno.

Basti pensare che il bilancio annuale del Consorzio non supera i 500 mila euro. Senza contare che ci sono fatture da saldare che risalgono addirittura al 2017, e al 2020 i creditori ancora non hanno visto soddisfatte le proprie istanze. La situazione rischia di aggravarsi. Infatti, i creditori, stufi di non veder pagate le loro diverse prestazioni, stanno battendo cassa. E di fronte a risposte poco concrete dell’ente, c’è chi pare aver deciso di procedere alla "messa in mora", così da veder certificato il proprio credito e poter, quindi, presentarsi davanti al Consorzio con le giuste carte in mano, certi di veder risolto presto il contenzioso. Senza contare che la fama di pagatore non sempre puntuale del Consorzio comincia a scoraggiare anche i nuovi fornitori che si affacciano all’ente. Con la conseguenza che, se non dovesse riuscire a saldare il dovuto, magari anche ricorrendo a improbabili prestiti bancari, potrebbe trovarsi di fronte all’unica possibilità di bloccare l’attività, con tutto quello che ciò comporta.

C’è quindi anche grande preoccupazione tra i dipendenti del Consorzio, da qualche mese guidato dal nuovo presidente Dario Ruttico, nel recente passato membro del Cda del Consorzio, che ha reso note le difficoltà affrontate dall’ente, affermando di voler porre un rimedio. Ma non sembra affatto semplice. Tra le soluzioni paventate dietro le quinte anche la possibilità di rinunciare alla consulenza del direttore Roberto Pinna, che risulta essere la voce di spesa singola più grossa a cui fa fronte l’ente. Pare, però, non sia una strada percorribile, poiché la rinuncia a Pinna potrebbe costare al Consorzio la partecipazione societaria della Fab, che da sempre indica proprio come suo uomo di fiducia il direttore. Insomma, una bella gatta da pelare. Intanto pare che un consigliere d’amministrazione abbia già consegnato le dimissioni dal Cda del Consorzio, poco più di un mese dopo esservi entrato, a riprova che i problemi ci sono e non possono essere più nascosti. Soprattutto da parte di chi, prima o poi, dovrà farsi carico delle perdite d’esercizio.