ANDREA
Cronaca

Capodanno con auguri a sorpresa

Un biglietto di auguri da un bandito sardo a Gianni Brera, che contiene un messaggio di speranza e di amore per il proprio paese, conferma la teoria di Dostoevskij sulla polimorfia psichica.

Maietti

Capodanno. Da un taccuino di Gianni Brera: "Capodanno 1968. Biglietti grandi e piccoli di auguri. Pazzesco il solo pensare di rispondere a tutti: è impossibile, non mi ci metto neppure: capiscano gli amici, e vogliano perdonarmi. Un biglietto illustrato viene da Nuoro. Apri la busta, tiri fuori il biglietto: reca sul primo retto l’immagine patetica d’una diligenza in Viaggio sulla neve. La strada è tracciata fra gli abeti della tradizione. Sullo sfondo, un campanile e tre piccole case strette l’una all’altra come pecorelle impaurite. Apri il biglietto e leggi: "Caro Brera, la tua penna è più forte di un mitra. Forza Cagliari, Graziano Mesina". Dapprima stenti a capire: poi ricordi. Graziano Mesina è un famoso bandito sardo. Ora ecco che gli hanno portato il "Guerino " (dove non arriva il ministro della Giustizia con i suoi). E che dal suo rifugio segreto sente il bisogno di mandare a me, che non li merito, elogi ed auguri. La cosa lusingherebbe chiunque, e quindi anche me. Questo che mi scrive, già, non è il bandito dal mitra facile, il campione della malvivenza organizzata, è semplicemente il tifoso del Cagliari. In lui, che dicono abbia ucciso, arde anche l’amore del paìs, che proprio il Cagliari onora. Il polimorfismo psichico, invenzione dostoevskiana, ha una impressionante conferma in questo biglietto. Il bandito non riesco neppure a vederlo; non ha un volto, non voglio che l’abbia: io non ho mai sparato a un uomo, sebbene a me sparassero anche da vicino, per fortuna ferendomi soltanto: dunque il bandito non lo voglio vedere; ma il poveraccio braccato e ormai condannato sì che lo vedo, e mi desta profonda pietà. I suoi sentimenti d’un attimo bastano a convincermi che Mesina è un uomo, e che a lui ci si può rivolgere senza indulgenze idiote, quasi di compromesso, e ricordargli che il proprio pais si può amare anche ritrovando la strada giusta; che non è coerente trepidare per il Cagliari e offrire nel contempo tanti pretesti anti-sardi alla cronaca nera".