“Arcobaleno”, la canzone anti Covid per tornare ad amare

Berbenno, è uscito il nuovo singolo del tenore Spero Bongiolatti dedicato alla moglie e realizzato quand’era bloccato negli Usa

Spero Bongiolatti

Spero Bongiolatti

Berbenno (Sondrio), 29 marzo - L’arte è ferma al palo da un anno e lui pure. Si è esibito nell’ultimo concerto negli Usa l’8 marzo 2020 e poi è rimasto bloccato oltreoceano perchè risultò positivo al Covid. Ha dovuto restare a Miami un mese e mezzo, rientrando in Valtellina l’8 maggio, in quanto del tutto asintomatico. Il 44enne tenore Spero Bongiolatti, durante lo stop per la pandemia, ha scritto un nuovo brano, “Arcobaleno”, dedicandolo alla moglie Donata lontana che ne aspettava in ansia il ritorno.

La canzone, da pochi giorni in tutti gli store digitali, nasce dalla solitudine di un uomo lontano dalla persona amata, per colpa della pandemia. L’“Arcobaleno” è, infatti, un progetto autobiografico con il quale il maestro Bongiolatti, scoperto da giovane dal direttore d’orchestra Rai Dino Siani che riconosce in lui una dote naturale per il canto, si immerge nel suo essere cantautore. E lo fa in pieno lockdown, mentre si trova in America per una tournée. A migliaia di km dagli affetti familiari, impossibilitato a rientrare in Italia: si sente solo e disorientato. E allora si siede al pianoforte e scrive una poesia sul tema musicale dell’arcobaleno, un brano scritto dal noto compositore Virginio Aiello. Ne nasce una vera poesia d’amore, ispirata alla moglie lontana. "Per te che sei l’Arcobaleno che irradia la notte nel cielo che piange la tua lontananza, ma tu vivi in me...".L’“Arcobaleno” è uscito a un anno da quelle settimane da incubo.

«Questo singolo - spiega l’artista - come l’arcobaleno vuole portare un po’ di colore in un momento grigio per l’intera umanità. Troppe persone, tra l’altro, continuano a soffrire per la lontananza dai propri cari. Vorrei che le persone, ascoltando la canzone, si sentissero vicino a chi amano. Come se potessero abbracciarle senza paure".