Sondrio, ritrova vivo il cane rimasto 26 giorni sotto la neve

L’incredibile avventura a lieto fine di un quattrozampe travolto da una slavina

Ricerche sotto la neve

Ricerche sotto la neve

Sondrio, 23 aprile 2018 - L'incredibile capacità di sopravvivenza di un cane, l’aiuto di alcune volpi che hanno scavato un varco nella neve, e un padrone che non hai mai abbandonato la speranza di ritrovare il suo fedele amico a quattro zampe. Sono questi gli ingredienti di una incredibile favola a lieto fine, una di quelle che terminano con «e vissero per sempre felici e contenti».

Teatro della storia che stiamo per raccontarvi le montagne sopra l’abitato di Albosaggia, Comune orobico a pochi chilometri da Sondrio. È qui che il 13 marzo si stacca una slavina, dalle pendici del Meriggio, che inghiotte un pastore australiano; è qui che, 26 giorni dopo, il padrone del cane vede riemergere dal manto nevoso il suo adorato amico, sano e salvo. Andiamo con ordine. Era un martedì, il pastore australiano era con il padrone, un appassionato scialpinista della zona, e un altro escursionista.

Improvvisamente, dalle pendici del Meriggio si stacca una slavina, i due uomini riescono incredibilmente a sfuggire alla furia della neve aggrappandosi ai rami di un albero, ma per l’amico a quattro zampe non c’è nulla da fare: viene travolto dalla slavina, inghiottito dalla neve, e di lui si perdono le tracce. «Mi sono sentito morire», ha raccontato disperato lo scialpinista agli amici. Lui non vuole essere identificato, ma ai tanti conoscenti, e soprattutto agli amici scialpinisti, ha raccontato la sua triste esperienza. Quel cane, tra l’alto, era un regalo del fratello a cui è molto legato e che nei giorni di disperata ricerca si trovava all’estero.

Insomma, tutti i contorni di una storia strappalacrime. Il padrone, però non perde le speranze. Tutti i giorni torna nella zona, ripercorre i passi fatti in quel martedì maledetto, alla ricerca di una traccia, di una speranza. Convinto dai familiari, adotta un altro cagnolino, quasi a voler colmare quella enorme perdita. Ma in cuor suo non smette di cercare il suo amico, e per 26 giorni continua a sperare. Speranze che, è proprio il caso di dirlo, non sono state affatto vane: a quasi un mese dalla slavina che lo ha inghiottito, il pastore australiano l’8 aprile riemerge dalla neve, sopravvissuto per 26 giorni sotto il manto che lo aveva investito.

E sono da favola anche i contorni e i dettagli di questa incredibile storia: le volpi, forse fiutando la presenza del cane sotto la neve, per giorni hanno scavato, creando un varco che poi il padrone, tornato ancora una volta nella zona della presunta tragedia, ha completato grazie a una pala dopo aver sentito il suo amico a quattro zampe abbaiare. E da lì il pastore australiano è uscito, senza grossi problemi di salute e scodinzolando per l’insperato e felice incontro con il suo padrone.

Dopo, ovviamente, sono scattati i controlli dal veterinario: incredibilmente, dopo una cura a base di fermenti e vitamine è tornato in perfetta forma, pimpante e vitale proprio come prima. E ora gioca con il suo nuovo amico, il cucciolo adottato temendo che lui non avrebbe più fatto ritorno a casa.