Berbenno, a giudizio il violentatore seriale di ragazzine

Chiesta la perizia psichiatrica per l'uomo: aggredì due giovani

Polizia al lavoro

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Berbenno (Sondrio), 2 ottobre 2018 - Processo con il rito abbreviato, condizionato però alla perizia psichiatrica. Lo chiederà oggi la difesa di Raul Rodrigues Da Silva, l’italo-brasiliano 35enne di Berbenno in provincia di Sondrio ritenuto un violentatore seriale di ragazzine. Il giovane è chiamato all’udienza preliminare al tribunale di Monza dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm della procura monzese Carlo Cinque. Spetterà al giudice decidere sulla richiesta di processo abbreviato con perizia psichiatrica.

L’italo-brasiliano è stato arrestato lo scorso marzo dalla polizia a Imola proprio mentre era in procinto di entrare nuovamente in azione, dopo avere aggredito, a poche ore di distanza una dall’altra, prima una quindicenne a Casatenovo nel Lecchese e poi una dodicenne a Monza. A suo carico già una condanna emessa dal Tribunale di Sondrio a 4 anni di reclusione per tre violenze sessuali commesse con modalità analoghe. Un raptus irrefrenabile che lo spinge a individuare, seguire e aggredire ragazzine preadolescenti, su cui vuole andare a fondo la difesa del 35enne. «Se esco dal carcere riprenderò a molestare le ragazzine», ammette l’imputato. Quindi per la difesa è necessario accertare se il giovane risulta pienamente capace di intendere e di volere al momento dei fatti, commessi sempre secondo lo stesso copione.

La ragazzina di Casatenovo era stata seguita fin sotto casa e aggredita a scopi sessuali il 19 marzo scorso e poche ore dopo l’italo-brasiliano si trovava a Monza, al centro commerciale Iper di via della Guerrina, dove ha individuato in un fast food una dodicenne monzese, l’ha pedinata fino alla sua abitazione e l’ha molestata in ascensore. In entrambi i casi le urla delle ragazzine hanno fatto accorrere i vicini di casa e indotto il violentatore alla fuga. Due giorni dopo il 35enne era a Imola dove è stato bloccato dagli uomini della squadra mobile di Milano, che erano già sulle sue tracce e l’hanno arrestato sulla base di un fermo chiesto e ottenuto dalla Procura di Monza, che ritiene l’imputato un violentatore seriale di ragazzine, anche se altre denunce nel frattempo non sono arrivate.