Sondrio, "abusi su disabile": trentenne arrestato

La vittima ha raccontato tutto ai genitori che hanno rintracciato l'uomo, forse con l’intento di dargli una lezione

 Il procuratore della Repubblica, Claudio Gittardi

Il procuratore della Repubblica, Claudio Gittardi

Sondrio, 4 ottobre 2019 - È accusato di violenza sessuale e resta in carcere, troppo gravi gli indizi di colpevolezza nei suoi confronti. Ieri mattina il Gip del Tribunale di Sondrio, Carlo Camnasio, ha interrogato in carcere il 30enne originario del Gambia e residente a Sondrio, ospite di un centro di accoglienza per richiedenti asilo, che nei giorni scorsi è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto con gravissime accuse. I dettagli della terribile vicenda non sono ancora del tutto chiari, o, meglio, non sono stati resi noti per tutelare la presunta vittima di abusi, un ragazzo disabile di 19 anni. Secondo quanto trapelato in queste ore di indagini, sembrerebbe che il 30enne gambiano, forse insieme ad un altro richiedente asilo sul quale gli agenti della Polizia di Stato stanno effettuando ulteriori accertamenti, abbia attirato il ragazzo, conosciuto pochi giorni prima, nella sua camera all’interno di un centro di accoglienza cittadino. Lì avrebbe cercato di abusare di lui, ma non sarebbe riuscito nel suo tremendo intento, e il giovane disabile sarebbe quindi riuscito ad allontanarsi dal suo aguzzino. Una volta arrivato a casa il 19enne ha raccontato tutto ai suoi genitori, che in preda alla rabbia per quanto accaduto sarebbero riusciti a rintracciare lo straniero forse con l’intento di dargli una lezione. Ne sarebbe scaturita una lite in strada che ha attirato l’attenzione anche di una pattuglia della Squadra Volante della Questura sondriese. Agli agenti i familiari del ragazzo hanno raccontato l’abuso subito dal giovane disabile, innescando così le indagini. Indagini che presto hanno permesso di raccogliere elementi tali da chiedere e ottenere il fermo di indiziato di delitto per il richiedente asilo, rinchiuso nel carcere di via Caimi. E ieri si è svolto l’interrogatorio di convalida del fermo. Il Gip ha incontrato il 30enne all’interno della Casa circondariale sondriese, lui non si è avvalso della facoltà di non rispondere ma al momento non è dato sapere cosa abbia detto al giudice e come si sia difeso dalla pesante accusa. Fatto sta che al termine del colloquio il dottor Camnasio ha deciso di convalidare il fermo e disporre la misura cautelare della custodia in carcere. Insomma, resta dentro, anche perchè, nonostante le indagini siano ancora in corso, ci sarebbero gravi indizi a carico del gambiano che, tra l’altro, non sarebbe nuovo a episodi di questo tipo, seppur mai in passato di questa gravità.