A 40 anni dal trionfo Mundial palasport intitolato a Bearzot

Paderno d’Adda, la cerimonia alla presenza dei familiari del Ct sepolto nel cimitero del paese con l’inseparabile moglie Luisa

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di Daniele De Salvo

Il centro sportivo di Paderno d’Adda ieri sembrava quasi un piccolo Bernabeu e pareva di poter riuscire a scorgere da un momento all’altro il Vecio portato in trionfo sulle spalle dai suoi ragazzi dell’82, mentre un altro grande, Nando Martellini, urlava per tre volte "Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!"; oppure di vederlo giocare a scopone con il presidente della Repubblica Sandro Pertini, il capitano Dino Zoff e Franco Causio, con la splendida coppa in bella mostra sul tavolino dell’aero che li stava riportando a casa da trionfatori.

Nel pomeriggio di sabato il centro sportivo comunale del paese del ponte San Michele è stato dedicato infatti e intitolato a Enzo Bearzot, l’allenatore che con gli azzurri quarant’anni fa domani ha vinto il terzo Mondiale e che da quando è morto all’età di 83 anni il 21 dicembre 2010 riposa nel cimitero locale, accanto alla sua Luisa, che di Paderno era originaria e lo ha scelto come luogo del loro eterno riposo, che per i tifosi è diventato una sorta di mausoleo o di santuario da raggiungere in pellegrinaggio laico.

"Rendiamo il giusto omaggio a Enzo Bearzot, un uomo che è entrato nella storia per i noti meriti sportivi, ma che ha anche lasciato un importante testimonianza per il suo grande valore umano – le parole del sindaco Gianpaolo Torchio e dell’assessore a Sport e Tempo libero, Antonio Besana, alla presenza dei familiari di Enzo e Luisa -. Lo ricordiamo e dedichiamo alla sua memoria il centro sportivo adiacente al vicino cimitero, dove ha scelto di essere sepolto con la moglie Luisa, di origini padernesi. Ci piace pensare che il nostro paese fosse entrato nel cuore di una persona che ha lasciato in tutti noi un ricordo indelebile".

La data, ovviamente, non è stata una casualità. E nemmeno il luogo, sebbene il centro sportivo di Paderno d’Adda più che del calcio è il tempio del pattinaggio a rotelle con atleti che collezionano medaglie nazionali e internazionali o della pallavolo rosa, sebbene "le padernine" abbiano dovuto rinunciare alla B2.

"Nel nostro centro sportivo si svolgono sport diversi dal calcio, in particolare pattinaggio e volley – conferma il sindaco -. Qui vengono però lo stesso insegnati alle nostre giovani e ai nostri giovani la pratica dell’impegno e della condivisione, che caratterizzano l’attività sportiva tutta". Perchè in fondo, come diceva quella famosa canzone "Da da da", "son tutti figli di Bearzot".