
Procrea
Preservare la fertilità di una donna. Una scelta importante che deve essere fatta all’età giusta affinché possa assicurare delle buone possibilità per diventare genitori. Entro i 30 anni, al massimo entro i 35: questa la raccomandazione che fanno gli esperti del centro di medicina della Riproduzione ProCrea di Lugano. Perché «il fattore tempo influisce negativamente sulle potenzialità fertili di una donna», spiega il direttore medico di ProCrea Michael Jemec. «Oggi si parla di social egg freezing spesso indicando un fenomeno di moda. Ma non è così: la crioconservazione degli ovociti deve essere vista come la possibilità di non perdere il proprio potenziale riproduttivo. In alcuni casi, come per quante si devono sottoporre a chemioterapia, è l’unica strada terapeutica per non dover rinunciare ad una gravidanza con ovuli propri».
Perché preservare la fertilità? «Partiamo da un dato di fatto: per motivi sociali, economici o affettivi si diventa madri sempre più tardi - risponde Jemec -, spesso senza tenere conto che è proprio il tempo il principale nemico della fertilità femminile». Secondo gli ultimi dati statistici, nel 2016 l’età media al parto del primo figlio in Italia è stata di 31 anni (era di 28 anni nel 1995); più di una donna su tre, il 34%, ha avuto un figlio dopo i 35 anni. «In questa tendenza occorre tenere presente che la capacità fertile di una donna a 25 anni è ben superiore a quella di una di 35. A 40 anni non si è anagraficamente vecchi, ma le probabilità di avere una gravidanza sono molto basse», afferma lo specialista di ProCrea «Se l’esigenza è quella di rimandare la scelta di avere figli, la risposta è nel “fermare” il processo di invecchiamento degli ovuli. E questo è possibile conservando i propri ovociti quando si è ancora giovani, per poterli utilizzare in un secondo tempo».
In cosa consiste l’egg freezing? Attraverso una mirata stimolazione ormonale vengono prelevati e raccolti gli ovociti da conservare. Il congelamento avviene attraverso il procedimento di vitrificazione (congelamento rapido) che permette elevati tassi di sopravvivenza degli ovuli (oltre il 95%). Quindi questi vengono conservati in azoto liquido. Al momento opportuno, gli ovuli vengono scongelati e fecondati in vitro; quindi impiantati. I tassi di successo, ovvero di raggiungimento di una gravidanza corrispondono all’età del momento del prelievo degli ovociti. Conclude Jemec: «Per non vanificare gli sforzi e garantirsi un patrimonio di fertilità significativo, la raccomandazione è fare questa scelta quanto prima».