L’endometriosi non deve soffocare il sogno di diventare mamma

Procrea

L’endometriosi è una malattia che colpisce circa 14 milioni di donne in Europa, tre milioni solamente in Italia. «È una malattia talvolta silenziosa che, oltre a condizionare la qualità della vita di una donna, incide anche sulla sua capacità fertile rendendo più difficile avere una gravidanza. Oggi però ci sono tecniche e soluzioni che permettono di superare la malattia, arrivando a coronare il sogni di quante vogliono diventare mamma», spiega Marina Bellavia, specialista in Medicina della riproduzione del centro per fertilità ProCrea di Lugano (www.procrea.ch). Tutto parte da una diagnosi precoce. «È importante arrivare ad individuare la malattia il prima possibile. E, da qui, intraprendere la strada più appropriata prima che anche l’età stessa della donna possa aggiungere problemi di infertilità a quelli già indotti dall’endometriosi», prosegue la specialista di ProCrea. 

Quindi, il primo passo è riconoscere questa malattia. Spiega Bellavia: «I principali sintomi sono dolore addominale nel periodo del ciclo mestruale, dolore nei rapporti sessuali, un senso di stanchezza diffuso e alternanza stipsi-diarrea. Sono però sintomi che in molti casi vengono ricondotti ad altre patologie. Ed è per questo che l’endometriosi viene diagnosticata mediamente dopo 10 anni dalla prima visita», continua. «La presenza anomala di cellule dell’endometrio, vale a dire il tessuto che riveste la parete interna dell’utero, in altri organi, provoca sanguinamenti interni, infiammazioni e aderenze. Gli effetti possono essere una diminuzione della riserva ovarica, alterazioni morfofunzionali dell’endometrio, ma anche aderenze che danneggiano gli organi interni: elementi che influiscono in modo negativo sulla salute riproduttiva della donna, provocandone infertilità».

Non esiste un’unica causa riconosciuta. «L’endometriosi dipende da fattori genetici - il rischio è infatti sei volte superiore se in famiglia madre o sorella ne soffrono -, ma anche da fattori ambientali come l’esposizione a fattori chimici inquinanti», aggiunge la dottoressa. È però una patologia cronica e che non tende a guarigione. «Esistono diverse modalità di intervento che possono restituire una buona qualità della vita alle pazienti senza rinunciare al progetto di avere una gravidanza».

Il binomio problemi di infertilità ed endometriosi è presente in quasi il 30 per cento delle donne in età riproduttiva. Non sempre però la malattia provoca dolore, ma è certo che in molti casi non è possibile arrivare ad una gravidanza in modo naturale. «Occorre un approccio multidisciplinare per la scelta della migliore opzione terapeutica. Infatti abbiamo registrato un incremento delle gravidanze agendo sulle infiammazioni che l’endometriosi provoca: abbassando i livelli di autodifesa dell’organismo, le possibilità di una maternità aumentano», conclude Bellavia. «Resta sempre la raccomandazione di sottoporsi a visite periodiche».

 

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